In aumento i reati contro la pubblica amministrazione. Sempre alti quelli contro le donne. Mentre è allarmante e diffuso lo spaccio di droga. Non mancano poi tentativi di infiltrazione della malavita e richieste di "protezione", stroncate subito sul nascere. È il bilancio dell'attività del tribunale di Frosinone tracciato in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte d'appello di Roma. «L'andamento del settore penale risulta decisamente positivo». È quanto riporta, per il tribunale di Frosinone, la relazione sull'amministrazione della giustizia del presidente della Corte d'appello di Roma Giuseppe Meliadò.
Al monocratico i procedimenti iscritti scendono in un anno da 1.347 a 1.649. Le definizioni crescono del 17%, da 2.042 a 2.389, mentre le pendenze sono diminuite del 16,5%, da 4.511 a 3.767. «Il numero dei procedimenti iscritti nell'anno giudiziario in esame presso il dibattimento collegiale è stato di 82, a fronte dei 59 dell'anno precedente, con un incremento del 39% - rileva il magistrato - le definizioni sono state 107, a fronte delle 94 dell'anno precedente, con un incremento del 13,8%; le pendenze sono diminuite del 6,1%, posto che ammontano a 139 a fronte delle precedenti 148».
Dando uno sguardo all'attività dei gip e gup, iscrizioni più o meno stabili: 3.103, «a fronte dei 3.164 dell'anno precedente, con un decremento dell'1,9%; le definizioni sono state 3.178 a fronte delle 2.845 del precedente anno, con un incremento dell'11,7%; le pendenze sono diminuite del 18%». Ora sono 1.081 contro le precedenti 1.318. «Si è dunque riusciti, in tale ufficio, a invertire la tendenza negativa registrata negli anni precedenti, come dimostra il sensibile aumento del numero delle definizioni e la diminuzione delle pendenze finali», si legge nella relazione.
«In controtendenza rispetto al passato, nell'ultimo anno presso l'ufficio del Gip\Gup - rileva ancora Meliadò - sono stati iscritti procedimenti per associazioni per delinquere di vario genere, quattro dei quali pervenuti alla fase dibattimentale. Si tratta di procedimenti per fatti connessi al traffico di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e a reati predatori. Si è invero assistito al tentativo, ad opera di soggetti vicini a famiglie di etnia rom stanziati a Roma, Ostia e Latina, di imporre ad alcuni esercizi commerciali il pagamento del corrispettivo per una sorta di "protezione"; tentativo, a quanto consta, non riuscito anche per la pronta celebrazione, a carico di costoro, di processi esitati in condanne».
E ancora: «Sono invece in crescita i reati contro la pubblica amministrazione (ben 40 processi nel periodo in esame) e i reati finanziari. Rimane costantemente alto il numero di procedimenti in materia di stupefacenti (ammontando le iscrizioni a poco meno di 100): peraltro, in molti casi, tali procedimenti originano da arresti in flagranza e dunque il fenomeno, oltre che diffuso e allarmante, genera un rilevante carico di lavoro per la sezione penale. Su livelli significativi rimangono - anche per la maggiore attenzione al fenomeno generata dall'approvazione del "codice rosso" - i reati contro la persona e, in particolare, contro le donne». Ben 159 i procedimenti per stalking e maltrattamenti in famiglia, «le fattispecie tipiche in tema di violenza di genere».
Si evidenzia un «significativo impatto» della legge a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere che ha impresso un'accelerazione alle procedurali impresse. In questo settore «vi è stato un notevole incremento del carico complessivo in ragione del crescente numero di soggetti sottoposti a misure cautelari che perviene a giudizio; si è inoltre registrato un incremento dei procedimenti collegiali (nella misura del 39%)», per i conseguenti inasprimenti di pena. «Allarmante» il numero dei reati colposi: 247 le iscrizioni per omicidi stradali, reati in materia di responsabilità medica e concernenti la violazione della normativa degli infortuni sul lavoro.