Il liquame che zampilla dagli scarichi a vista sulle arcaiche mura ciclopiche a Ferentino, ormai fanno parte del patrimonio artistico della città. Continuano a destare meraviglia agli occhi dei turisti, ma anche degli stessi cittadini, le perdite di acque luride dai discendenti della vergogna lungo via Pio IX, nel tratto di mura poligonali che si eleva tra le storiche Porta Sant'Agata e Porta Sanguinaria, finito più volte sul piccolo schermo di mamma Rai e non soltanto, facendo inorridire l'Italia intera.
Ma a nulla è valso, come non avrà effetto purtroppo l'ennesimo video che circola in questi giorni sui social, riprodotto da una cittadina: «Povere mura!» scrive in testa al breve filmato, che mostra chiaramente una perdita notevole di liquami e gli antichi massi bagnati e anneriti, per non dire dei cattivi odori. Un problema di non poco conto e la situazione sembra destinata a non mutare, forse all'infinito, anche per ragioni economiche.
«Già sostituirli con scarichi nuovi e a minor impatto visivo (cercando eventualmente di mimetizzarli), potrebbe essere un piccolo passo avanti e a basso costo» suggerisce un professionista del posto. La cinta muraria poligonale, aspirante candidata a patrimonio Unesco, viene bistrattata al pari dell'ambiente. Antonio Ribezzo, presidente di Archeoclub Ferentino, lancia l'invito ad intervenire al Comune, ad Acea Ato5 e alla soprintendenza: «È un pessimo biglietto da visita. Bisogna intervenire non rattoppando, ma dando la possibilità ai cittadini di via Antiche Terme (le cui abitazioni affacciano su via Pio IX) di avere un accesso diverso ai propri scarichi delle acque nere».
Ribezzo rincara: «Quanto più si rende accogliente la città, tanto più sarà apprezzata dai visitatori. Le mura poligonali di Ferentino meritano rispetto. Archeoclub insiste affinché l'amministrazione comunale, in sinergia con altri enti, sovrintendenza ecc., si impegnino per eliminare al più presto gli scarichi sulle mura e permettere ai residenti di avere un incentivo per poter migliorare lo stato di cose».