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Il ritratto

Ciao Gina. Un talento che contribuì alla crescita del cinema italiano

Una delle ultime dive della settima arte. Fu scoperta da Vittorio De Sica e la sua bellezza ciociara conquistò il mondo. La Lollo ci ha lasciato a 95 anni

Ciao Gina. Un talento che contribuì alla crescita del cinema italiano

Esiste una Ciociaria "politica", geografica e una storica, antropologica. Subiaco appartiene, senza ombra di dubbio, alla Ciociaria storica e Subiaco diede i natali, nel 1927, a Luigia Lollobrigida, detta Gina, una delle ultime dive del cinema mondiale che ieri, all'età di 95 anni, nella città eterna, eterna come lei, ci ha lasciato. Gina Lollobrigida aveva delle ciociare la bellezza procace, scultorea, paradigmatica a tratti ribelle, ma dogmatica. Era dotata di una bellezza esuberante e di un carattere capriccioso e ha segnato con il suo grande talento e la sua fortissima personalità il cinema italiano del dopoguerra. È stata considerata simbolo di emancipazione e d'intraprendenza femminile.

«Bisogna "volere" nella vita, avere dei desideri e lavorare piano piano per riuscire a ottenere quello che uno vuole» amava dire. Gina è stata scoperta davanti all'accademia di Belle Arti a Roma dove, vincitrice di una borsa di studio, studiava pittura e scultura. È stato Vittorio De Sica, con vinto delle potenzialità artistiche di Gina, a convincerla a iniziare la carriera cinematografica. Nel 1955 la rivista Time le dedicò la copertina. Sono tante le indimenticabili interpretazioni che hanno fatto di lei una delle più amate e popolari attrici del mondo. Gina Lollobrigida è stata apripista e ambasciatrice dell'arte cinematografica italiana a cui ha dedicato la vita e il suo talento. La Bersagliera. La ragazza di Subiaco. La diva. Le forme più perfette e clamorose al mondo, che "faceva - no sembrare Marilyn Monroe una copia sbiadita di Shirley Temple". L'esplosione della Lollo è legata a un altro ciociaro: Vittorio De Sica.

Il regista la affianca da autore nell'episodio "Il processo di Frine" per il film "Altri tempi". De Sica, scopritore di talenti, capisce subito di essere difronte a un prodigio. La Lollo è il simbolo perfetto della bellezza degli anni 50: seno generoso, vita strettissima, fianchi morbidi, una statua a clessidra polposa e conturbante. In più un viso meraviglioso, cesellato d'alabastro, con gli occhi giganti e il naso che sembra scolpito nel marmo. È facile associare Gina Lollobrigida ai capolavori dell'arte, è l'essenza stessa del bello. Lei accetta di buon grado la parte più estetica del suo lavoro, ma mostra i muscoli dell'attrice vera. Il grande successo arriva grazie all'interpretazione simbolo della sua vita: Gina Lollobrigida la Bersagliera in Pane amore e fantasia di Luigi Comencini, accanto al "solito" Vittorio De Sica. È un trionfo: il film vince l'Orso d'Oro a Berlino nel 1953 e Gina entra nell'immaginario collettivo come la bella popolana povera dal cuore d'oro. Un ruolo nel quale dovrà rivaleggiare, in un eterna "lotta", proprio con la collega Sophia Loren altrettanto bella, conturbante, altrettanto sensuale. Il resto è già leggenda.

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