In carcere ma percepiva il reddito di cittadinanza. Richiesta di rinvio giudizio per un trentaduenne. Prima in carcere, poi agli arresti domiciliari, infine sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e ha sempre percepito, indebitamente, il reddito di cittadinanza. Ora rischia il processo. Udienza preliminare fissata per il prossimo 3 maggio per A.T., un trentunenne residente a Fiuggi. L'uomo è accusato di aver percepito indebitamente il sussidio statale. I fatti risalgono a diversi mesi, che vanno dagli anni 2019 al 2021.

I fatti
Stando alle accuse, il trentenne nelle richieste del reddito di cittadinanza presentate a marzo 2019 e a ottobre del 2020, acquisite dall'Inps di Frosinone, al fine di ottenere indebitamente il sostegno economico, aveva omesso all'ente erogatore, di essere stato sottoposto alla misura cautelare in carcere nel 2019 e, successivamente alla misura cautelare degli arresti domiciliari da fine ottobre 2019 al 2020. Il trentunenne ha omesso, sempre stando quanto gli viene contestato, anche di essere stato poi sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria lo scorso anno.

Nell'istanza per l'ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato presentata lo scorso anno, presso il Tribunale di Frosinone, nell'ambito del procedimento penale, avrebbe dichiarato, falsamente, di aver prodotto reddito pari a circa 6.000 euro per l'anno 2020, laddove è risultato aver percepito redditi per oltre 9.000 euro. Per il fiuggino la richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 3 maggio nel tribunale di Frosinone. L'uomo è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani.