La morte di Francesco Terelle non sarà archiviata. Il Gip di Cassino ha rigettato la richiesta di archiviazione del procedimento.
Accolta l'opposizione dei legali dei congiunti dell'anziano, vittima di un tragico incidente con l'allora primario del pronto soccorso del Santa Scolastica: la Procura dovrà riaprire le indagini.
Accogliendo in pieno l'opposizione presentata dai familiari del settantacinquenne di Aquino, assistiti da Studio3A e dall'avvocato Vincenzo Cortellessa, il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cassino, il dottor Domenico Di Croce, con ordinanza del 5 gennaio 2023 ha rigettato la richiesta di archiviazione presentata dalla procura cassinate del procedimento penale per omicidio stradale in capo all'automobilista che con la sua vettura si è scontrato con quella della vittima, il dottor Ettore Urbano, di Piedimonte San Germano, ex "numero uno" del Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Scolastica. Il Gip ha quindi ordinato di riaprire l'inchiesta.

Una vicenda, quella di Terelle, doppiamente drammatica. L'anziano, operaio specializzato della Fiat in pensione, il pomeriggio del 30 maggio 2019 si stava recando al cimitero di Aquino per rendere visita all'unico figlio, Massimo, compianto sergente maggiore capo dell'Esercito, scomparso pochi giorni prima a soli 49 anni.
Il settantacinquenne stava regolarmente procedendo con la sua Fiat Punto lungo via Canapine Superiore, strada comunale, «peraltro a velocità moderata stimata in 36 km/h, ed era quasi giunto a destinazione», quando c'è stato l'impatto con la Mercedes Classe C 220 condotta da Urbano.

Le condizioni del pensionato, in seguito al violento impatto, sono apparse subito molto serie, tant'è che i sanitari del Suem, accorsi in ambulanza, hanno richiesto l'intervento dell'elisoccorso che ha trasportato il ferito all'Umberto di Roma, dove gli hanno riscontrato politraumi con un grave quadro di tetraparesi. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, il paziente è stato ricoverato nei reparti di Neurochirurgia e Terapia Intensiva e sottoposto a più interventi chirurgici, ma non si è mai ripreso, fino al tragico epilogo, dopo quattro mesi e mezzo di agonia: è spirato il 15 ottobre 2019.