Come monaco ha assunto il nome di fra Luca, il neo eletto abate di Montecassino. Ha scelto una vita spirituale quando ha fondato, con alcuni confratelli, una comunità monastica, ricalcando proprio i passi di San Benedetto dopo il suo periodo eremitico. Ora per diventare abate dovrà essere ordinato sacerdote come previsto dalle regole ecclesiastiche, lui che è partito dal suo paese in provincia di Ascoli Piceno in giovane età per seguire il padre che lavorava all'Inrca di Ancona.

Proprio lì ha frequentato il liceo Rinaldini che gli ha permesso di incontrare l'Azione Cattolica, movimento nel quale si è formato diventandone vicepresidente diocesano dei giovani. Poi la voce del Signore sempre più insistente nel suo cuore e lo "svelamento" della chiamata al Suo servizio. Ma prima si è laureato in Giurisprudenza a Macerata e ha vissuto una breve esperienza lavorativa nell'ambito della cooperazione culturale, successivamente - nel 1985 - è partito per Praglia dove si è formato dal punto di vista teologico per poi approdare a Milano nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.

La fondazione della comunità monastica Santissima Trinità è arrivata nel 1989. In questa realtà - che segue la regola di San Benedetto - ha emesso la professione monastica solenne il 5 gennaio del 1996. Nel 2012 la comunità ha maturato il desiderio di un maggiore collegamento con le altre comunità benedettine italiane. Per questo ha stabilito una affiliazione con la Provincia italiana della congregazione Cassinese-Sublacense. Dopo aver svolto l'incarico di cellerario, fratel Luca è stato eletto priore della comunità il 29 ottobre del 2010 e ha continuato per 12 anni a svolgere questo servizio fino al 2 dicembre del 2022.

È questo il percorso del neo eletto successore di San Benedetto, una strada umile e discreta, una volontà silenziosa di restare lontano dal mondo, immerso nella preghiera e nelle buone opere. Uno stile assolutamente contemplativo, come quel santo patrono d'Europa che trascorreva ore intere da solo in preghiera nella sua cella a Montecassino, una delle parti antiche ancora conservate nel cenobio distrutto ben quattro volte. Nel mondo monastico la sua figura incarna quella di un esponente del ritorno alle radici laddove al centro viene posta la contemplazione della parola di Dio o l'iniziazione degli ospiti del monastero alla lectio divina. Studio, meditazione e cultura come cibo prediletto dell'anima. Nella comunità che lascia erano una quindicina e la giornata trascorreva secondo le "ore"del Signore.

Nessuna ordinazione sacerdotale per gli appartenenti, pare. Proprio a voler testimoniare, indirettamente, il senso della loro scelta e la sequela alla lettera della Regola. E, a proposito di ambiente monastico, secondo indiscrezioni, non sarebbe escluso l'arrivo di altri monaci a Montecassino proprio dalla congregazione sublacense per ridare vita a un monastero dall'importanza internazionale ma con un numero esiguo di "abitanti". Intanto nella giornata di ieri sono arrivate anche le dichiarazioni del sindaco Enzo Salera sulla nomina del Papa. «L'abbazia sarà la sua nuova casa. E Cassino la sua città. A dom Luca Fallica, nuovo abate di Montecassino e 193esimo successore di San Benedetto, va il sentito saluto dell'amministrazione comunale e della nostra comunità cittadina.

Scelto da Papa Francesco e fondatore della comunità monastica della Santissima Trinità, con la sua guida siamo certi che il simbolo di Cassino e dell'Europa tutta, la nostra amata e prestigiosa abbazia, saprà riaffermarsi e confermarsi, anche grazie all'importante lavoro svolto in questi anni da dom Donato Ogliari, come riferimento culturale oltre che religioso e spirituale, dell' Italia e del mondo. Sono sicuro che in questa città, in questo territorio, troverà sempre il calore e il sostegno di una comunità legata a Montecassino da un sentimento sincero, vivo e forte. Benvenuto nella nostra città».