Il nuovo anno inizia con uno stabilimento sotto i tremila dipendenti. Per la precisione sono 2.996 le tute rosse a Cassino Plant da ieri, dal giorno cioè del rientro programmato solo per lastratura e verniciatura. In realtà solo oggi saranno tutti sulle linee di montaggio dopo il lungo periodo di "ferie" forzate e l'effetto delle fuoriuscite volontarie nonché lautamente incentivate ha modificato i numeri. Nel 2022 sono stati circa 140 le figure lavorative che hanno aderito portando il dato interno alla fabbrica sotto alle famose tremila unità. Ma la parabola discendente non si fermerà.

Come preannunciato infatti si è aperta la "nuova stagione" di esuberi, cioè fuoriuscite programmate all'interno degli stabilimenti per quei dipendenti a cui manca un periodo relativamente breve alla pensione. Ieri la firma da parte di tutti i sindacati, Fiom esclusa, a Piedimonte San Germano. La firma, cioè, per l'accordo raggiunto su altre fuoriuscite previste - qualora volessero aderire - destinate ad altre 81 persone entro il 31 marzo. L'incontro si è svolto in sede ed erano presenti l'azienda unitamente alle Rsa di Uilm, Fim, Fismic, Uglm, Aqcfr: precisa la tabella degli incentivi all'esodo in base alle diverse età. 

L'elettrico, un dramma
Con la direzione presa dall'Europa, l'elettrico dovrà presto sostituire l'attuale parco auto e la forza lavoro necessaria alla produzione dovrà risultare inferiore. Le fabbriche di tutto l'universo dell'automotive sono coscienti del minor impatto occupazionale e stanno correndo ai ripari. Stellantis, intanto, sempre in materia di elettrico ha annunciato, con Element 25 Limited, la firma di un accordo vincolante per la fornitura di solfato di manganese monoidrato ad alto grado di purezza per la produzione di pacchi batteria destinati ai veicoli elettrici di Stellantis.