Nuovi contagi al minimo: 15. Ma bisogna considerare che fanno riferimento alla giornata festiva del sei gennaio. E che i tamponi effettuati sono stati 160: tasso di positività dunque al 9,37%. Il dato che invece va sottolineato è quello dei malati Covid ricoverati presso la rete ospedaliera della provincia di Frosinone: sono 65, 8 in più rispetto al giorno precedente. Inoltre, come segnalato dal bollettino quotidiano della Asl, ieri al Pronto Soccorso c'erano 10 pazienti in attesa di ricovero. Numeri e situazioni che segnalano come la pandemia non è finita, anche se indubbiamente la situazione è gestibile e sotto controllo. Parametro assolutamente positivo è l'assenza di ricoverati in terapia intensiva.
La situazione
Quella che si conclude oggi è la settimana numero 149 dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Dal primo caso del due marzo 2020 sono trascorsi 1.042 giorni. Quasi tre anni ormai. Ieri 15 casi, più altri 3 di persone di fuori provincia. I negativizzati sono stati 74. Nessun decesso. Questo l'andamento settimanale completo: 22 contagi il due gennaio, 233 il tre, 157 il quattro, 131 il cinque, 135 il sei, 15 il sette. Per un totale di 693 e una media quotidiana pari a 115,5.
Il trend
Nella settimana precedente, la 148, i nuovi casi erano stati 894 (media di 127,71). Nella 147 i contagi sono stati 878 (125,42), nella 146 1.061 (151,57), nella 145 invece 1.366 casi e media giornaliera di 195,14. Proseguendo: 1.330 contagi (190 di media quotidiana) nella settimana 144, 1.599 (228,42) nella 143, 1.669 (238,42) nella 142. La settimana 141 si era chiusa con 1.445 nuovi contagi, per una media di 206,42 al giorno. Quella precedente, la numero 140, aveva fatto registrare 1.284 casi, per una media di 183,42 ogni ventiquattro ore. Nella settimana numero 139 i contagi erano stati 1.627: media giornaliera di 232,42. Nella 138 i casi erano stati 1.789: media di 255,57. Andando a ritroso, l'andamento della settimana 137: 91 casi il dieci ottobre, 605 l'undici, 386 il dodici, 392 il tredici, 295 il quattordici, 281 il quindici, 272 il sedici. Per un totale di 2.322 e una media quotidiana pari a 331,71. Nella settimana 136 era andata così: 73 contagi il 3 ottobre, 591 il quattro, 350 il cinque, 481 il sei, 352 il sette, 400 l'otto, 334 il nove. Per un totale di 2.581 e una media giornaliera pari a 368,71.
Mentre in quella precedente, la 135, l'andamento era stato questo: 37 il ventisei settembre, 474 il ventisette, 305 il ventotto, 329 il ventinove, 340 il trenta settembre, 310 il primo ottobre, 291 il due. Un totale di 2.086 e una media di 298 nuovi contagi al giorno. L'andamento della settimana numero 134: 63 contagi il diciannove settembre, 305 il venti, 205 il ventuno, 222 il ventidue, 212 il ventitré, 226 il ventiquattro, 241 il venticinque. Per un totale di 1.474 e una media giornaliera di 210,57. I numeri confermano il lungo "plateau" della curva (peraltro al ribasso), che va avanti ormai da diversi mesi.
È chiaro che il numero dei tamponi è diminuito, così come quello delle vaccinazioni. Dopo quasi tre anni di pandemia la situazione è analizzabile sotto diversi punti di vista. C'è una sostanziale convivenza con il virus e la malattia non è certamente quella della fase iniziale oppure del momento della predominanza della variante Delta. I contagi però restano e i ricoveri continuano ad esserci. Segno che non è finita. Come del resto è evidente considerando l'impegno della Asl di Frosinone e di tutto il personale sanitario.
La situazione
Nel mese di dicembre 2022 ci sono stati in totale 4.788 contagi, per una media di 154,45 al giorno. E 10 decessi. A novembre 6.499 casi (media di 216,63) e 9 vittime. Ad ottobre c'erano stati 8.975 casi, per una media quotidiana di 289,51. I decessi erano stati 8. A settembre 6.272 contagi (media di 209,06 ogni ventiquattro ore) e 8 decessi. Ad agosto 2022 si sono registrati 7.387 contagi: una media di 238,29 ogni ventiquattro ore. I decessi sono stati 10. A luglio 21.396 casi. Per una media di 690,19 ogni ventiquattro ore. E 25 decessi.
A giugno ci sono stati 8.253 casi (275,1 al giorno di media) e 7 decessi. A maggio 7.729 contagi e 26 decessi. Ad aprile 16.792 casi, per una media quotidiana di 559,73. E 39 decessi. A marzo i contagi sono stati 19.753 (media di 637,19 ogni ventiquattro ore) e le vittime 41. Nel 2022 i contagi sono arrivati a quota 147.016. I decessi sono stati 256. Nel 2021 i casi sono stati 28.446 e i decessi 433. Nel 2020 14.682 casi e 266 vittime. Nel 2023, nei primi sette giorni di gennaio, 877 contagi (media di 123,14) e 3 decessi.
L'incidenza di nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti è a quota 183,85.
Nel Lazio e in Italia
Per quanto riguarda invece il Lazio, ieri sono stati registrati 580 nuovi contagi (-1.210 rispetto al giorno precedente) e 2 decessi (-5). Tasso di positività al 9,7%. I guariti sono stati 1.812. Il numero dei ricoverati è di 722, 27 dei quali nelle terapie intensive.
In Italia dal 30 dicembre al 5 gennaio sono stati registrati 135.990 casi di Covid e 775 decessi con un tasso di positività del 15,9%. Questi i dati relativi all'ultima settimana resi pubblici dal Ministero della Salute. Rispetto a 7 giorni prima i casi salgono: sono stati 13.880 in più (+11,4%). In salita anche i decessi che sono stati 69 in più (+9,8%) per un totale di 185.417. Il tasso di positività settimanale cresce al 15,9% rispetto al 15,1% del periodo precedente. Per quanto concerne gli attualmente positivi, al 29 dicembre erano 406.182, ovvero 11.479 persone in meno (-2,7%) in una settimana. Infine, il report della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss). Dai dati principali emerge che è in lieve crescita l'incidenza settimanale di Covid-19 a livello nazionale, che dal 23 al 29 dicembre è aumentata da 207 a 231 casi ogni 100.000 abitanti.
Mentre l'indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è rimasto stabile a 0,83 (range 0,77-0,99) nel periodo compreso fra il 14 e il 27 dicembre, sotto la soglia epidemica. In lieve aumento l'indice Rt basato sui casi con ricovero, che dal 20 al 27 dicembre è aumentato da 0,87 (0,84-0,90) a 0,90 (0,86-0,94). A livello nazionale il tasso di occupazione nei reparti di terapia intensiva risulta stabile al 3,2%, secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 5 gennaio, rispetto a quella al 29 dicembre.
Il tasso di occupazione in aree mediche scende al 12,1% (rilevazione giornaliera al 5 gennaio) dal 13% rilevato il 29 dicembre. Sono tre le regioni classificate a rischio alto per molteplici allerte di resilienza: Lazio, Puglia e Umbria. Al 30 dicembre nessuna regione risultava a rischio alto. Le regioni a rischio moderato sono aumentate da 5 a 12 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Sicilia, Sardegna e Veneto). Sei regioni sono a rischio basso (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta).