La manovra finanziaria, con il voto favorevole del Senato di ieri, è legge. Una novità che porta con sé un tesoretto di 35 milioni di euro per la sanità del basso Lazio grazie a un emendamento dell'onorevole Nicola Ottaviani (Lega), segretario della commissione Bilancio della Camera dei Deputati. Nei giorni scorsi c'era stato l'annuncio, ma da ieri è ufficiale. Con l'emendamento sono stati stanziati 35 milioni in quattro anni, cinque dei quali già per il 2023 (10 ciascuno poi per ogni annualità dal 2024 al 2026), per l'edilizia sanitaria delle province di Frosinone e Latina.

Finalmente, si potrà procedere al raddoppio dell'ospedale di Frosinone, di quello di Cassino e all'adeguamento strutturale di quello di Formia, attivando subito le progettazioni ed i primi lavori. Si realizzerà, così, l'ampliamento delle strutture pubbliche, con la possibilità di far fronte contemporaneamente alle differenti tipologie di patologie, garantendo la dignità e la centralità alla figura del paziente. L'intervento è, infatti, finalizzato a creare le condizioni per una effettiva tutela dell'esercizio del diritto alla salute, in ordine alle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche del Basso Lazio, con particolare riferimento agli ospedali di Frosinone, Cassino e Formia, che insistono su un bacino di potenziale accesso di circa 650.000 pazienti/abitanti.

Per avere un parametro di riferimento, sull'impatto socio-sanitario del fenomeno, si consideri che l'intera, e più vicina, regione del Molise, secondo i dati Istat, conta ad oggi circa 305.000 abitanti. L'esiguità degli spazi e delle superfici interne attualmente realizzate, purtroppo, ha costretto di sovente, alla conversione, ex abrupto, dei reparti ordinari della sanità pubblica e, segnatamente, dei tre nosocomi che saranno beneficiari dei fondi, in strutture destinate esclusivamente alla cura ed ospedalizzazione di pazienti portatori di un numero esiguo di patologie, con il rinvio delle prestazioni cosiddette generaliste ovvero per le patologie ordinarie a periodi successivi, spesso indeterminati ed inconciliabili con i Lea (livelli essenziali di assistenza sanitaria), generando liste di attesa nel basso Lazio ripetutamente censurate dal Ministero della Salute, oltre che dalle istituzioni europee.

Questa situazione, de plano, si è determinata non solo a seguito della precarietà dei profili e delle unità professionali presenti negli ospedali, ma anche e soprattutto in conseguenza della carenza di spazi ovvero di padiglioni, sotto il profilo dell'edilizia sanitaria. Gli ospedali di Frosinone, Cassino e Formia, del resto, dal punto di vista edilizio, presentano considerevoli spazi pertinenziali esterni, prontamente destinabili all'ampliamento edilizio delle attuali strutture sanitarie, attraverso l'utilizzo degli standard di cui le aree in esame sono già dotate e senza ricorrere all'individuazione di nuovi siti diversamente dislocati, permettendo una concentrazione in loco delle cittadelle della salute ed una contestuale separazione edilizia più consona dei reparti o padiglioni.

Questi ultimi, inoltre, potrebbero essere destinati ad ospitare i locali per le prestazioni dell'attività del personale medico della struttura pubblica, che consentirebbero una contiguità importante nell'offerta sanitaria. In più, le notizie che arrivano in questi giorni sulla recrudescenza della diffusione del nuovo Coronavirus rendono ancora più stringente l'esigenza di avere altri spazi per gestire meglio eventuali picchi di contagio e il normale flusso delle altre prestazioni ospedaliere, considerando che nel recente passato, almeno a Frosinone, in piena pandemia, c'è stata una riconversione difficile e, spesso, critica con la specializzazione degli ambienti ospedalieri in ambito pandemico da Sars-CoV-2, con il contemporaneo effetto di un evidente rallentamento, se non, addirittura, della cancellazione, di fatto, di cure e assistenze per le altre patologie, soprattutto quelle per le quali sono necessari percorsi diagnostici e terapeutici di una certa durata e complessità.

Adesso, entro il 31 marzo, il ministro delle Infrastrutture Salvini, di concerto con il ministro della Sanità Schillaci, firmerà il decreto di assegnazione dei fondi alla Regione Lazio con vincolo di destinazione per l'investimento sugli ospedali di Frosinone, Cassino e Formia. «Siamo riusciti in appena due mesi a fare ciò che non è riuscito all'Amministrazione Zingaretti in dieci anni. Il governo, in cui la Lega è protagonista, dimostra una concreta e significativa vicinanza alle province di Frosinone e Latina. Non potevamo più permetterci una sanità improvvisata nei nostri territori, con infrastrutture datate ed insufficienti a far fronte ad una domanda di servizi crescente e differenziata, in special modo dopo la trasformazione della pandemia Covid-19 in vera e propria endemia ciclica. Un forte ringraziamento a tutta la Lega - Salvini Premier per aver condiviso questo percorso durante le maratone notturne dei giorni scorsi, nella Commissione Bilancio e in aula» ha dichiarato soddisfatto l'onorevole Nicola Ottaviani.