I rifiuti della provincia di Frosinone continueranno ad essere smaltiti nei termovalorizzatori del Nord Italia anche per il prossimo mese di gennaio 2023. Dunque, la soluzione trovata dalla Saf per evitare l'emergenza proseguirà. E andrà oltre il termine inizialmente previsto del 31 dicembre.
Dal primo novembre l'immondizia prodotta in Ciociaria (200-230 tonnellate quotidiane) viene smaltita nei termovalorizzatori del Nord Italia: una parte nell'impianto di Brescia, un'altra parte in alcune strutture dell'Emilia Romagna.

È stato Lucio Migliorelli, presidente della Società Ambiente Frosinone, a individuare questo tipo di opzione nei mesi scorsi. Dal primo novembre, infatti, presso la discarica della Tuscia vengono conferiti esclusivamente i rifiuti prodotti nelle province di Viterbo e di Rieti. In tutto il Lazio il quadro è notoriamente critico. La Regione ha la necessità sia di trovare soluzioni nel breve periodo, sia di prepararsi per il lungo periodo. A pesare come un macigno è la mancanza di discariche, che riguarda tutte le province e i rispettivi ambiti territoriali ottimali.

Evidente che siamo in un momento particolare anche sotto il profilo politico, considerando che il 12 e 13 febbraio prossimi si vota per l'elezione del presidente e dei consiglieri. Il che vuol dire che la soluzione per evitare l'emergenza potrebbe andare avanti oltre gennaio. Fino a quando cioè non ci sarà una decisione della prossima giunta.
Intanto nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione della Saf ha deliberato la riduzione della tariffa della frazione organica ai Comuni conferitori: a partire dal primo gennaio passerà da 130 a 88 euro a tonnellata. Una diminuzione quindi di 42 euro.