Un'uscita di scena improvvisa, inaspettata. Un vero coup de théâtre, come si conviene a un grande attore. Se ne è andato così, alla soglia dei cinquant'anni, il frusinate Andrea Murchio, attore, regista e autore che ieri mattina, 23 dicembre, è stato stroncato da un infarto durante una partita di tennis.

La notizia della sua prematura scomparsa ha destato incredulità e dolore, in primis nei familiari (il padre Mario è uno stimato geologo, mentre la mamma Gigliola, scomparsa da qualche anno, è stata professoressa), che mai si sarebbero aspettati di dover affrontare un tale, terribile lutto proprio alla soglia del Natale. Andrea, che da anni si era dedicato anima e corpo al teatro, sua immensa passione, aveva frequentato il liceo classico Turriziani, e aveva mosso i primi passi nella recitazione proprio in Ciociaria, prendendo parte a spettacoli e laboratori teatrali, per poi esordire nel 1999 al fianco di Mario Prosperi, allora direttore del teatro Politecnico di Roma.

Proprio la collaborazione con Prosperi lo ha portato, con il tempo, ad affrontare testi sempre più impegnativi e a calcare scene internazionali, ad esempio con "La donna di Samo", andato in scena a Malta e in Spagna. Da lì la sua carriera è stata un crescendo di esperienze e di successi, condivisi con nomi del calibro di Roberto Herlitzka, Nino Castelnuovo, Alessandro Preziosi, Giò Di Tonno. All'attività teatrale ha affiancato poi quella cinematografica, ricoprendo ruoli in diversi lavori televisivi, come "Madame" con Nancy Brilli, "L'onore e il rispetto" con Giancarlo Giannini, "Non mentire" con Alessandro Preziosi, e molti altri.

Nonostante le sue peregrinazioni in giro per l'Italia e all'estero, e nonostante da anni vivesse in Piemonte, Andrea non ha mai dimenticato le proprie origini, anzi, il suo legame con Frosinone è stato sempre fortissimo, tanto che molti suoi spettacoli sono stati rappresentati proprio in Ciociaria, come ad esempio "L'amico di Fred", dedicato alla figura di Fred Buscaglione, con cui ha preso parte alla rassegna frusinate "Teatro tra le porte".

Mente prolifica e instancabile, l'attore ciociaro si è dedicato a tutto tondo alla sua passione, diventando anche autore, regista, e creando lavori di grande spessore, come "Il ballo di Irene", sulla vita di Irene Nemirowsky, rappresentato a Torino in occasione della Giornata della memoria, e poi a Parigi, Milano, Avignone. Proprio questo suo lavoro che, come molti altri, lo ha visto affiancato dall'attrice Alessia Olivetti, ha ricevuto grande apprezzamento. Un altro lavoro, la serie political thriller "L'uomo nuovo", interamente ideata e diretta da Murchio, ha vinto ben 4 riconoscimenti nel 2019 nell'ambito di altrettanti festival cinematografici.

Importanti riconoscimenti gli sono stati tributati anche in Ciociaria, dove ha ricevuto i premi "La Ciociara" e "Città del Leone". Una carriera tutta in ascesa, dunque, che si è interrotta bruscamente ieri, quando il cuore di questo giovane ricco di creatività e inventiva ha cessato di battere per sempre. Ma la sua impronta resta indelebile grazie ai suoi tantissimi lavori, che resteranno un patrimonio per tutti noi. Le esequie verranno celebrate il 26 dicembre alle 11 nella chiesa di Sant'Antonio a Frosinone.