Sei anni e sei mesi inflitti a un quarantaquattrenne di Ceccano accusato di violenza sessuale nei confronti di una quattordicenne, figlia dell'ex compagna. Ieri nel tribunale di Frosinone la sentenza. Il quarantaquattrenne è agli arresti domiciliari.
I fatti
La vicenda è venuta alla luce quando la minorenne ha confessato alla madre l'accaduto. L'uomo si era invaghito della figlia della compagna e aveva ammesso le accuse, sostenendo però che negli episodi contestati non c'è stata costrizione. La madre, dopo il racconto della figlia, si è rivolta ai carabinieri denunciando il suo ex. Così sono stati avviati subito tutti gli accertamenti del caso. Il ceccanese si era poi presentato spontaneamente dai militari e si era autodenunciato, fornendo una versione sostanzialmente sovrapponibile a quella offerta della ragazzina. Ed era finito ai domiciliari.
L'uomo ha sempre sostenuto che si trattasse di un invaghimento reciproco. Sono tre/quattro gli episodi incriminati, del 2021, nei quali all'uomo vengono contestati, sostanzialmente, dei palpeggiamenti ma non rapporti completi. Considerata l'età della ragazza, minore di quattordici anni, e il rapporto all'epoca esistente tra l'imputato e la madre, sono scattate due aggravanti che hanno portato il pm a partire da una pena decisamente alta. Poi, con la riduzione prevista dal rito abbreviato, la procura ha chiesto al gup Antonello Bracaglia Morante una condanna a sei anni e quattro mesi di reclusione.
Ieri mattina è stata emessa la sentenza. All'uomo, difeso dall'avvocato Carla Parmeggiani, è stata inflitta una condanna di sei anni e sei mesi. Il quarantaquattrenne resta agli arresti domiciliari. Per lui l'interdizione perpetua da tutti i pubblici uffici e una provvisionale di 15.000 euro. La parte civile si è rivolta all'avvocato Simone Galluccio.