Una convivenza diventata un incubo. Una storia fatta di botte, di offese e anche di violenze sessuali. Marito sotto processo per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. È iniziato ieri il processo in tribunale a Frosinone.
Sotto accusa, davanti al collegio penale presieduto dal giudice Antonio Ruscito, c'è un uomo di 43 anni di Acuto. Il pubblico ministero Samuel Amari ha formulato le sue richieste di prova, così come ha fatto la parte civile per conto della donna, che ora è andata via di casa e si è trasferita dai genitori, e la difesa dell'imputato. La parte civile ha chiesto anche, sulla base di una perizia, l'acquisizione di una serie di conversazioni via chat, il cui accoglimento è stato posticipato all'esito dell'audizione dello stesso perito che ha effettuato le trascrizioni.

L'uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie con comportamenti violenti, intimidatori e denigratori, anche alla presenza del figlio minore della coppia. Sulla base della denuncia presentata lo scorso anno dalla donna, costituitasi parte civile con gli avvocati Giuseppe Cicciari e Maria Letizia Nobile, l'uomo, oltre ad offenderla l'avrebbe colpita con schiaffi, calci e pugni, anche al volto, e ancora le avrebbe tirato i capelli, sputato e urinato addosso. Così facendo, avrebbe costretto la donna, per interrompere la spirale di violenza, ad allontanarsi di casa, trasferendosi lontano dal Lazio con il figlio, e a chiedere la separazione.

Ma non solo. L'uomo, difeso dall'avvocato Fabrizio Ambrosi, deve difendersi anche dall'accusa di violenza sessuale per aver costretto con forza la donna, dopo averla trascinata in bagno e gettata a terra e averle strappato di dosso le vesti, a subire e a compiere atti sessuali contro la sua volontà. Per questa seconda imputazione sono contestati due episodi, riferiti al periodo che va da settembre 2020 ad aprile 2021. In una di queste circostanze la donna aveva chiesto aiuto al 118.
All'uomo sono contestati le aggravanti di aver commesso il fatto in danno della moglie e all'interno dell'abitazione familiare alla presenza anche del figlio minore.
Per la prossima udienza, fissata a maggio del 2023, saranno sentiti la stessa donna e i carabinieri che hanno effettuato le indagini a seguito della denuncia.