In "ferie" come ogni anno, per un lungo periodo. Ieri il comitato esecutivo e Fca hanno concordato una chiusura collettiva dello stabilimento, tranne le presse a freddo che lavoreranno regolarmente, dal 24 dicembre al 9 gennaio compresi. Per la copertura di queste giornate verranno utilizzate ferie e par residui.
Intanto la situazione di Cassino Plant è rimasta identica a se stessa per tutto il 2022. Il piano industriale dello stabilimento non è stato svelato, al netto di sogni luccicanti del ceo Alfa Romeo al pari di quelli del gruppo Maserati che con il lancio del Grecale "made in Cassino" ha avuto più di qualche soddisfazione.

Qual è la situazione del Plant locale, secondo lei?
A parlare è il coordinatore regionale Uilm Francesco Giangrande: «La situazione del Plant di Stellantis e dell'indotto (che non rappresenta solo Cassino ma buona parte del territorio sud provinciale) è una situazione che sicuramente sta andando avanti in una maniera inaspettata, in termini negativi. Però è chiaro che Cassino avrà un proprio progetto industriale e prevederà nuovi modelli ma sarà la transizione ecologica a fare i numeri, sempre e comunque in relazione al mercato.
Mi permetto di dire, però, che è tutto nelle mani del Governo perché, oggi come oggi, acquistare un modello elettrico significa andare incontro a costi esagerati, quindi la differenza dovrà essere fatta dal governo affinché possa esserci un aiuto economico, così come stanno facendo come tutti gli altri governi in Europa con politiche dedicate.
A coloro che sostengono che Cassino è in pericolo o che non avrà futuro, io ribadisco che non solo avrà un futuro ma sicuramente ci saranno le condizioni per cui durante il percorso, fermo restando sempre il mercato, potrà avere anche risultati aggiuntivi all'attuale forza lavoro».

Parla di assunzioni?
«Sì, parlo di assunzioni, qualora il mercato ricevesse segnali positivi in termini di vendite».
Intanto ci sono le fuoriuscite incentivate...
«Sì, entro la fine dell'anno si continuerà ad avere "dimissioni" incentivate da parte di coloro che hanno deciso di aderire alle fuoriuscite volontarie ma, lo ricordiamo, anche di coloro che hanno raggiunto i requisiti necessari per la pensione.
Ma, ribadisco, lo scenario potrebbe essere questo che ho descritto. Non viviamo un momento brillante in termini di economia nazionale però è fondamentale che sulla transizione ecologica il governo faccia la sua parte perché le incentivazioni saranno necessarie. Altri governi si sono già messi in moto e hanno avviato le incentivazioni utili sia per rilanciare il settore dell'auto ma anche per rilanciare economia e occupazione». Intanto ieri, restando in casa Uilm, si è dimesso dall'organizzazione Amaido Musto per motivi strettamente personali. Si è dimesso da segretario provinciale Uilm e da tutti gli incarichi, compreso il ruolo di Rsa all'interno dello stabilimento Stellantis.

Cosa accadrà adesso?
«Il prosieguo - ha concluso Giangrande - la decisione su come procedere sarà oggetto di discussione e di attuazione da parte del segretario generale e del segretario organizzativo della Uilm nazionale. La Uilm è una grande organizzazione e continuerà ad essere sempre più grande».