Emissione di fatture per operazioni inesistenti. È l'accusa a cui deve rispondere un imprenditore di 58 anni, che lavora nel settore edile e termoidraulico.
Il frusinate ha ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini. Nei prossimi giorni sarà interrogato. Avrebbe emesso sei milioni di fatture false a tre società del Nord che avevano necessità di ridurre il pagamento dell'imposta e dell'Iva. Anche le aziende sono finite nei guai con l'accusa di utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.

La ricostruzione
Le indagini sono state avviate da tre Procure, Milano, Bologna e Torino, città dove si trovano le imprese finite sotto la lente della Guardia di Finanza. Il meccanismo era semplice: alcune società del Nord, stando alle accuse, per ridurre il pagamento delle tasse, avrebbero fatto ricorso all'imprenditore frusinate del settore edilizio e termoidraulico per evidenziare la commissione di lavori che sarebbero stati svolti dal ciociaro a fronte dei quali le aziende avrebbero ottenuto fatture passive, il cui pagamento comportava l'abbattimento dell'imposta e dell'Iva.

La vicenda è venuta alla luce in maniera casuale, nel corso di un controllo a una delle società del Nord. È venuto fuori il sospetto della distanza tra la società committente e quella che svolgeva il lavoro, ovvero quella appartenente al frusinate. Con i controlli incrociati sarebbe emerso che la società frusinate aveva formalmente realizzato altri lavori ad altre società, oltre a quella di Milano, anche a una di Torino e a un'altra di Bologna, per un importo complessivo di 6 milioni di euro. Importo che è risultato incompatibile con il numero dei mezzi, degli operai e in generale anche degli gli impiegati del settore amministrativo.
La maxi truffa è stata, quindi, scoperta, e sono finiti nei guai per emissione di fatture per operazioni inesistenti l'imprenditore frusinate, e per utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti le tre società del Nord, con l'aggravante di rilevante entità.
Il frusinate, come detto, sarà interrogato nei prossimi giorni. È difeso dall'avvocato Giampiero Vellucci.