Marito e moglie condannati per violenza e rapina ai danni di un'estetista. Lo ha stabilito ieri il tribunale di Frosinone (presidente Mancini) che ha inflitto una condanna a tre anni e quattro mesi per l'uomo e a due anni e quattro mesi alla donna. Fissata anche una provvisionale immediatamente esecutiva di 10.000 euro in favore della donna, costituitasi parte civile con l'avvocato Daniele Mieli.
Una sentenza pronunciata in un clima di forte tensione con il condannato che, urlando e ribaltando una sedia, ha interrotto la lettura del presidente del collegio penale. Alla fine a riportare la calma sono intervenuti i carabinieri. A settembre, il pm Adolfo Coletta aveva chiesto quattro anni per lui, 53 anni, e tre anni e mezzo per lei, 40, entrambi del capoluogo. Si conclude così, almeno per il primo grado (poi ci sarà inevitabilmente il ricorso in appello) la vicenda nata dalla denuncia presentata dall'estetista nei confronti dei due ex clienti, difesi dagli avvocati Rosario Grieco e Giulia Giacinti, che hanno sempre negato le accuse.
La procura contestava all'uomo i reati di violenza sessuale consumata e tentata. Nel primo caso, per l'accusa era consistita nel palpeggiamento del seno durante una seduta all'interno dello studio della persona offesa, nel secondo, ovvero il tentativo, per aver cercato di baciare la donna. Per costringerla a subire gli atti sessuali l'uomo l'avrebbe minacciata: "devi stare ferma e immobile, altrimenti ti farò passare dei guai".
Entrambi gli imputati erano accusati di rapina (considerato dal tribunale il fatto più grave tra i due contestati), nonché come reato connesso di lesioni gravissime, per una prognosi di 45 giorni per trauma cranico. In base a quanto ricostruito con le indagini condotte dalla polizia, sei giorni dopo la violenza sessuale denunciata, l'estetista era stata invitata ad andare al Casaleno per un chiarimento. Così la cliente l'avrebbe accompagnata in auto nella zona dello stadio.
Lì - stando alla denuncia - ci sarebbe stata un'accesa discussione (la coppia sosteneva che era stata la ragazza a sedurre l'uomo) e poi un'aggressione fisica, con l'estetista sbattuta a terra e derubata del cellulare, restituito dopo un po' alla madre della ragazza. L'estetista aveva denunciato di aver subito, oltre al trauma cranico, delle conseguenze di natura psicologica, tanto da essere costretta a intraprendere un percorso di cura.