«Mai ho trovato un territorio così unito sotto un'unica bandiera». Così ha esordito don Massimiliano Lucchi, il nuovo parroco della chiesa di Santa Maria Goretti, alla messa natalizia di ieri sera per il Frosinone Calcio. Riferendosi alla fede giallazzurra che coinvolge, senza distinzioni, tutta la città, don Max ha espresso il bisogno che scorra qualcosa di bello tra la gente. Poi l'appello ai gioca- tori della squadra giallazzurra: «Aiutateci... Aiutateci a rimanere uniti tutti sotto un'unica bandiera, aiutateci a portare avanti quei valori che forse molti giovani hanno perso». 

Ha parlato di rispetto, di collaborazione e di aiuto reciproco: tutte qualità proprie di qualsiasi squadra, non solo di calcio. Poi, rivolgendosi di nuovo ai giocatori, ha chiesto loro di essere da esempio positivo per le nuove generazioni che sembrano aver perso tutti i riferimenti. E così, come un prete, nella sua semplicità, cerca di trasmettere tutti quei valori che a sua volta il Signore, attraverso il Vangelo, gli ha comunicato, lo stesso possono fare i canarini, punto saldo dei giovani frusinati. 

Inevitabile poi il passaggio sulle differenze che intercorrono nelle diverse fasce della popolazione. «Qui fuori, fuori dalla chiesa, abbiamo un campetto da calcio – ha detto il parroco – ma i nostri ragazzi giocano a piedi nudi perché hanno un solo paio di scarpe da ginnastica e non vogliono rovinarlo». L' auspicio di don Max è poter costruire la società che desideriamo e che meritiamo, non solo per il bene dei ragazzi di oggi ma anche per quelli del futuro. 

Un primo passo è unirsi sotto la stessa bandiera. Una bandiera che, come nel nostro territorio, è sì una bandiera calcistica ma che può e deve farsi anche portatrice di valori quali la collaborazione e l'interazione positiva tra le persone. E di persone ieri sera la chiesa di Santa Maria Goretti era così piena che sembrava di stare allo stadio. C 'erano Maurizio Stirpe, Guido Angelozzi, Piero Doronzo e Fabio Grosso, rispettivamente presidente, direttore sportivo, coordinatore dell'area tecnica e allenatore del Frosinone. C'era anche tutto lo staff tecnico, a partire dal responsabile sponsor Ugo Scuotto.

E poi i giocatori: la prima squadra al completo, la Primavera e l'Academy. Ma soprattutto c'erano i fedeli, affezionati di don Max, che non perdono una messa e di certo non potevano lasciarsi scappa- re un'occasione speciale come quella di ieri. Tra loro, molti ci hanno detto di far parte della curva del Frosinone e di essere veramente grati per l'iniziativa. In effetti, estendendosi in lungo e in largo da piazzale Europa, il territorio della parrocchia di Santa Maria Goretti comprende anche lo stadio "Benito Stirpe", punto di riferimento per tutti, tifosi e non. E non è un caso che proprio don Massimiliano Lucchi sia il nuovo parroco.

Lui stesso ha raccontato infatti che la sua passione per il calcio nasce sin dalla tenera età. «Mio padre è stato prima arbitro, poi giocatore e allenatore e, grazie a lui, ho sempre respirato in casa quell'aria sportiva, quell'emozione di quando si gioiva tutti insieme per un gol – ha dichiarato Don Max – Il Vangelo è sempre stato il mio primo amo- re e credo che in fondo sia il calcio sia la Chiesa rispondano a una stessa esigenza: unire le persone». Proprio l'unione è stata al centro della serata di ieri perché se è vero che il Natale unisce, col suo clima di festa e di incontro, è vero anche che dovremmo praticare la coesione, insita nello spirito natalizio, tutti i giorni. Vi lasciamo con l'augurio del parroco: «Siate voi il Natale»