Accusa i vicini di casa di aggressione. A puntare il dito contro tre ceccanesi, uno dei quali è venuto a mancare tempo fa, è un cinquantaseienne. L'altro ieri nel tribunale di Frosinone sono comparsi i due imputati, un cinquantunenne e un trentunenne, due testimoni e il Ctu, consulente tecnico d'ufficio, che ha effettuato una ricostruzione della registrazione fatta dalla parte offesa.

Il cinquantaseienne, infatti, avrebbe registrato l'aggressione di cui accusa i vicini. Vicini che hanno sempre respinto le accuse. Come ribadito anche lunedì al giudice. I fatti contestati risalgono al 2014. Sarebbero avvenuti davanti al cancello d'ingresso della proprietà del cinquantaseienne. Il cinquantunenne e il trentunenne hanno riferito in aula, che c'è stato uno scambio di offese reciproche, ma nessuna colluttazione e nessun contatto fisico tra le parti.

Il giudice ha chiesto al consulente una ulteriore perizia per vedere se si riesce a decifrare e a ricondurre quelle voci registrate a ognuno degli imputati o testimoni. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 7 febbraio per valutare, appunto, se la consulenza tecnica ha la possibilità di fare o meno la ricostruzione richiesta, ovvero abbinare le frasi dei singoli imputati e capire se dal nastro del registratore che aveva nascosto in tasca il cinquantaseienne, possa emergere l'episodio di aggressione.

Il cinquantaseienne aveva fatto ricorso anche alle cure dei dottori recandosi al pronto soccorso. I medici riscontrarono al ceccanese contusioni al volto. Accuse, però che gli imputati, difesi dall'avvocato Mauro Roma respingono. Sono finiti, però, a processo con l'accusa di lesioni. Si torna in aula il prossimo 7 febbraio, nel tribunale di Frosinone.