Furti nelle abitazioni, territorio sotto tiro. Bande ben organizzate continuano a terrorizzare i residenti del Basso Lazio. Nessuna zona è "franca": il Cassinate così come il territorio del Pontecorvese, sono sempre nel mirino di ladri senza scrupoli che cercano di racimolare quanto più possibile per poi fuggire. Spesso con il volto scoperto, senza neppure il timore di poter essere rintracciati.

Nello scorso fine settimana diversi i colpi in abitazione contati, tra quelli riusciti o solo tentati a Cervaro dove i malintenzionati sono entrati in azione in via Volpazzoli, via Tre Ponti e via Foresta: zone spesso prese di mira, anche a causa della scarsa illuminazione, dove questa volta sono riusciti a portare via soldi e gioielli. Poi ancora a Roccasecca, nell'abitazione di un noto avvocato. Ma i raid ladreschi non sono finiti.

L'altra sera, infatti sempre a Cervaro un nuovo colpo, questa volta in via Sprumaro: secondo una prima ricostruzione dei fatti affidata ai militari dell'Arma della locale stazione, la banda avrebbe agito al piano inferiore di una villetta mentre i proprietari si trovavano a quello superiore. Avrebbero portato via soldi e gioielli e pochi oggetti di valore: bottino ancora da quantificare. A mettere in fuga i malintenzionati sarebbe stata la nonna presente in casa che, avvertendo dei rumori, ha iniziato a urlare riuscendo così ad allontanare i ladri. Ed è scattata la caccia alla banda con un tam tam social, con indicazioni e segnalazioni in tempo reale.

Non molto diversa la situazione registrata a Pontecorvo: qui i ladri in molti casi non sono riusciti proprio a mettere a segno i colpi. In una delle abitazioni saccheggiate, sempre nella zona di periferia, sono riusciti a portare via qualche oggetto in oro e un centinaio di euro: bottino molto magro. Anche in questo caso i carabinieri della locale Compagnia sono sulle tracce dei malfattori. Nelle periferie di Pontecorvo così come nella zona di Foresta a Cervaro a favorire i raid è la mancanza di un efficace sistema di illuminazioni: proprio su questo punto i residenti sono tornati a battere i pugni. Chiedendo a gran voce, come già fatto in passato, anche l'installazione di telecamere di sorveglianza nei punti strategici e nelle periferie come deterrente.