La chiesa di San Giorgio Martire al centro di un maxi finanziamento della Regione Lazio che permetterà di attuare interventi per la messa in sicurezza e il miglioramento sismico dell'edificio.
La giunta municipale di San Giorgio a Liri, presieduta dal primo cittadino Francesco Lavalle, ha approvato i progetti esecutivi che consistono in due lotti di lavori.
In particolare, i cinquecentotrentamila euro ottenuti dalla Regione saranno utilizzati per mettere in sicurezza e ristrutturare le parti maggiormente danneggiate. I lavori principali riguarderanno la messa in sicurezza del campanile, la riparazione del tetto dell'intero edificio e la tinteggiatura delle facciate esterne e delle parti ammalorate all'interno della chiesa.

La progettazione è stata finanziata con il contributo del ministero dell'Interno ed è stata sviluppata dall'architetto Antonio Di Cicco, su indicazione dell'amministrazione comunale di San Giorgio a Liri.
Soddisfatto il primo cittadino di San Giorgio a Liri Francesco Lavalle: «Si tratta di un'opera a costo zero per il bilancio comunale, tanto attesa dalla cittadinanza tutta, condivisa con il nostro parroco, don Marcello, che ci consentirà di poter rivedere la nostra amata chiesa più bella e più accogliente – ha sottolineato il sindaco di San Giorgio a Liri Francesco Lavalle - Ringrazio la giunta comunale, i consiglieri comunali e l'ufficio tecnico del nostro Comune per l'impegno e il lavoro svolto per aver portato a termine il lavoro».

E per questo risultato il sindaco rivolge anche «un ringraziamento al consigliere regionale, Mauro Buschini, perché grazie al suo impegno siamo riusciti a portare a casa questo importante finanziamento».
La popolazione è molto legata al culto del santo, che onora durante l'anno oltre a San Rocco, tanto che lo stesso nome del paese omaggia sin dalle origini il patrono, mentre la specifica fu assunta nel 1863 e si riferisce alla vicinanza del fiume Liri.

La chiesa parrocchiale intitolata a San Giorgio sorge nel centro storico, in mezzo a un dedalo di suggestivi vicoli che con il Castello del Principe Morra e la stessa chiesa fanno da cornice al laghetto, luogo di rara bellezza nel cuore del paese.
Racchiuse in una verdeggiante oasi naturale circondata da una moderna pista ciclabile, le sue sorgenti sgorgano incontaminate fornendo lo sfondo ideale per le leggendarie gesta del martire Giorgio, santificato dopo la sua lotta contro il drago.

La fondazione della chiesa di San Giorgio Martire risale al IX secolo, quando il territorio divenne una delle celle, cioè di piccolo monastero adibito a granaio in cui presero dimora alcuni monaci, della Terra di San Benedetto, per volere dell'abate Apollinare.
Le prime notizie documentate risalgono all'846 quando San Giorgio a Liri fu distrutta dai saraceni al comando di Abu Massar. Attigua alla "cella", sorse la chiesa di San Giorgio martire, al cui ingresso monta la guardia un leone in pietra, simbolo del dominio benedettino.

Dopo la distruzione a causa del passaggio dei musulmani nell'anno 846, nel X secolo San Giorgio fu però ricostruita e con essa sorse l'abitato, in seguito fortificato, proprio intorno alla chiesa che porta il nome del martire guerriero, simbolo, grazie all'uccisione del drago, della lotta del bene contro il male.
Un intervento particolarmente atteso da tutta la comunità che permetterà riportare la chiesa di San Giorgio agli antichi splendori. Lavori di riqualificazione totale per la struttura di fede che, come ha raccontato anche il primo cittadino Francesco Lavalle, è un luogo cui tutti gli abitanti di San Giorgio e non solo sono particolarmente legati.