Negli ultimi tre anni, caratterizzati dalla pandemia, sono cresciute le nuove diagnosi di Hiv nella popolazione ciociara, di età media compresa nella fascia di 25-44 anni.
Lo rende noto l'Asl di Frosinone in occasione della giornata mondiale per la lotta all'Hiv. Il gruppo di popolazione maggiormente a rischio risulta essere quello dei giovani maschi italiani omosessuali, con concomitanti malattie sessualmente trasmissibili, in particolare sifilide. Si sono verificati nuovi casi anche in persone con età superiore ai 60 anni. Con la fine dei periodi di lockdown si è osservato un incremento dei ricoveri per Hiv, poiché la maggior parte delle nuove diagnosi sono state effettuate in fase avanzata di malattia, ossia nello stadio di Aids.

Diverse le coinfezioni Hiv/Sars-Cov2: a partire da gennaio 2020, nella coorte di persone sieropositive seguite dalla unità Aids della Asl di Frosinone, diretta dalla dottoressa Enza Anzalone, si sono avuti 60 casi, di cui 10 infezioni complicate con polmonite, 13 trattati con anticorpi monoclonali o con antivirali. I restanti, grazie alla vaccinazione, hanno presentato infezione da SARS-Cov 2 senza complicanze. Nel 2021 la metà delle nuove diagnosi di Hiv ha visto la concomitanza dell'infezione da Sars Cov2, in particolare in persone straniere.