È stata eseguita ieri pomeriggio l'autopsia sul corpo di Francesca Colacicchi, la ventiseienne di Anagni che ha perso la vita domenica notte nel grave incidente stradale che si è verificato al km 68 della via Casilina. Ad eseguirla è stata la dottoressa Benedetta Baldari, subito dopo aver ricevuto l'incarico dal pm Rossella Ricca che coordina le indagini sull'incidente mortale. Altro incarico assegnato, sempre ieri pomeriggio, quello per la perizia cinematica di cui si occuperà l'ingegnere Fabrizio Ceramponi, molto probabilmente già da oggi.

Si cerca di fare luce al più presto sulla dinamica e sulle cause che hanno causato la morte della giovane anagnina che, alla guida della sua Lancia Y10, si è scontrata con un'Audi condotta da un uomo di Sgurgola al quale si contesta il reato di omicidio stradale. Quest'ultimo è difeso dagli avvocati Calogero e Maria Letizia Nobili, che hanno nominato Francesco Di Genne come consulente di parte per la perizia cinematica. I familiari della vittima si sono affidati legalmente all'avvocato Daniele Mieli, che avrà come consulenti Enzo Pacilio (esame autoptico) e Marco Marcon (perizia cinematica).

Le indagini degli inquirenti non tralasciano nulla e si sta anche verificando se, nelle vicinanze del luogo dove si è verificato lo schianto mortale, siano presenti telecamere a restituire qualche immagine utile dell'accaduto. Ora che l'autopsia è stata effettuata, la salma di Francesca Colacicchi potrà essere riconsegnata alla famiglia per le esequie.

Una famiglia che in questi giorni sta ricevendo la massima solidarietà e numerosi messaggi di vicinanza. Tra essi, quello del sindaco di Anagni, Daniele Natalia: «Quando succedono tragedie come quella di Francesca Colacicchi, una giovane vita spezzata da un tragico incidente, il silenzio è forse ciò che di più assordante ci sia ed ogni parola, persino quella detta con più affetto, può suonare vana. Conosco i genitori di Francesca, tutta la sua famiglia, sento in me un profondo dolore ed una tristezza sorda da quando ho appreso dell'incidente. Non si può morire a 26 anni, sono assurde tragedie che non dovrebbero mai capitare. Credo di interpretare il pensiero di ogni anagnino esprimendo, anche a nome dell'amministrazione comunale, le mie più sentite condoglianze alla famiglia Colacicchi in questo momento di dolore».