Ha confermato le minacce, le vessazioni e le aggressioni da parte del compagno.Il racconto davanti al giudice del tribunale di Latina, ieri mattina, è stato interrotto spesso anche dal pianto, ricordando gli episodi violenti di cui sarebbe stata vittima. Ascoltata la donna di Prossedi nel processo che vede sotto accusa un cinquantottenne di Ceccano, accusato di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. La prossima udienza si terrà il 25 maggio 2023. L'uomo è difeso dall'avvocato Pietro Polidori.

La vicenda
Stando alle accuse contestate al ceccanese, gli episodi di violenza sarebbe stati frequenti soprattutto nell'ultimo anno di convivenza tra i due. Sotto l'effetto di sostanze alcoliche avrebbe maltrattato la donna. Botte, insulti e minacce. È quanto confermato ieri dalla compagna. La donna si sarebbe vista anche puntare in faccia un fucile. L'uomo ha minacciato di uccidere lei e la nipote. Poi sarebbe uscito sul balcone e avrebbe sparato due colpi in aria. Sarebbe stata strattonata, finendo a terra, anche durante una festa a Prossedi. Sarebbe successo poco prima di arrivare nel luogo dove si stava svolgendo l'evento, sempre sotto l'effetto dell'alcol, l'uomo l'avrebbe malmenata facendola cadere a terra. Sempre stando al racconto, il compagno avrebbe minacciato anche altri familiari. Spesso la pedinava, tanto da provocarle un forte stato d'ansia e paura. Ha raccontato di essere arrivata a indossare maglioni lunghi per nascondere i segni delle violenze.

La minaccia con il fucile
Nella testimonianza di ieri nel tribunale di Latina, la donna ha raccontato di essere stata minacciata con un fucile, puntato in faccia. Il cinquantottenne avrebbe minacciato di uccidere lei e la nipote se lei non si fosse trovata un lavoro. Poi ha raggiunto l'esterno dell'abitazione e ha sparato due colpi in aria. Subito dopo, sempre con l'arma in mano, è rientrato e ha detto alla compagna che, se al suo ritorno a casa l'avesse trovata a non fare nulla, l'avrebbe ammazzata.
L'uomo è, quindi, finito a processo per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. La donna si è costituita parte civile attraverso il suo avvocato Mariavittoria La Penna. Si torna in aula il 25 maggio.