La comunità di Vallemaio, che da marzo ha mostrato il suo grande cuore accogliendo la famiglia ucraina in parte già presente in paese, ora piange la morte di Olecsii Los, morto a soli quarantacinque anni negli attacchi russi del diciotto ottobre scorso.
La madre del soldato vive nel paese della valle dei santi da qualche anno: insieme al suo compagno, Antonio, nel mese di marzo, all'indomani dell'invasione russa, ha accolto la nuora e due nipoti che sono stati subito integrati nelle scuole.

«Noi abbiamo immediatamente aperto la nostra casa ai nipoti e alla loro mamma. Ma non siamo stati soli. Ringraziamo l'attenzione dimostrata dall'amministrazione comunale che ha permesso non solo l'integrazione a scuola, ma anche l'esonero dal pagamento dei servizi di mensa e trasporto scolastico. Siamo inoltre grati ad una famiglia di Vallemaio che ogni mese reca in dono ai ragazzi una spesa alimentare fatta di cibi che loro amano molto».

La brutta notizia della morte di Olecsii Los, che ha colpito la signora Lidiya, ha coinvolto e commosso tutta la comunità. «Tutta l'amministrazione partecipa al dolore della signora Lidiya ed è vicina alla famiglia Messore», ha sottolineato il sindaco Fernando De Magistris. Domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo si terrà una messa in suffragio.
E il pensiero va ai giovani locali partiti nel Novecento come soldati e mai tornati dalle loro mamme, mogli, figli.

Il soldato è caduto nelle ore in cui si è particolarmente intensificata l'offensiva di Mosca, che a metà ottobre ha effettuato circa centonovanta attacchi massicci in sedici regioni dell'Ucraina con missili, droni kamikaze e artiglieria. Stando ai dati provenienti dal fronte di guerra, il maggior numero di raid è stato effettuato nella regione e nella città di Kiev. Gli attacchi provocati con missili a lunga gittata lanciati da aerei e da navi hanno provocato oltre settanta morti e duecentoquaranta feriti, e sono stati per lo più diretti a infrastrutture civili critiche, in particolare energetiche, provocando blackout in circa quattromila insediamenti di undici regioni.
Ferito da un proiettile, il quarantacinquenne è stato trasferito nell'ospedale di Zaporizhzhia, dove è spirato una settimana dopo. In Ucraina ha ricevuto i funerali di Stato: come loro tradizione, dopo quaranta giorni si svolge la messa in suffragio.