Anche se fosse il gesto di uno squilibrato, come lo ha definito Roberto Caligiore nella conferenza stampa sulle strisce blu martedì mattina, la lettera con minacce di morte inviata al sindaco rappresenta comunque un segnale allarmante. Anche perché la missiva è stata consegnata ai carabinieri, che hanno avviato le indagini.
Il grave atto può essere la conseguenza di un clima politico che, proprio sulla questione dei parcheggi a pagamento, si è avvelenato oltre ogni misura e che ha prodotto effetti deleteri su qualche personalità "labile".
Ieri, il caso della lettera minatoria ha suscitato sdegno in città, ma soprattutto ha portato tanti messaggi di solidarietà al sindaco, sia espressi personalmente, sia tramite i social.
Fra i primi a dimostrare ufficialmente la sua vicinanza a Roberto Caligiore è stato il primo cittadino frusinate Riccardo Mastrangeli. «La mia personale solidarietà e quella dell'intera Amministrazione comunale di Frosinone al sindaco Roberto Caligiore - si legge in una nota - In democrazia, il confronto e la discussione tra posizioni diverse od opposte non devono mancare, perchè espressioni di un impegno, civico o politico intrapreso a favore dell'intera collettività. Se, come è accaduto al primo cittadino di Ceccano, si abbandona il campo della normale dialettica per rivolgere intimidazioni, minacce o insulti a un amministratore, allora si cade in comportamenti perseguibili, che vanno condannati fermamente. I report nazionali, purtroppo, evidenziano come, proprio la figura del sindaco troppo spesso diventi oggetto di atti intimidatori, che rappresentano la sconfitta della democrazia. Piena solidarietà e vicinanza, dunque, al sindaco Caligiore, perché possa continuare a espletare il mandato ricevuto dai cittadini».
Non sono mancati, ovviamente, i messaggi degli amministratori ceccanesi. L'assessore Riccardo Del Brocco ha stigmatizzato duramente il grave gesto: «Piena solidarietà al nostro sindaco. C'è chi in città da mesi semina notizie false e genera un clima di odio, noncurante che questo possa fomentare gli animi di qualche disperato. Lo scontro politico, anche aspro e forte, è stato il terreno su cui ci siamo forgiati sui banchi dell'opposizione e siamo lieti di affrontarlo anche oggi dalla maggioranza. Ma tutto va ricondotto in un'ottica di dialettica politica, senza andare oltre. Sia nella forma che nella sostanza. Su questo più di qualcuno dovrebbe interrogarsi e recitare il mea culpa».
Anche il neo-assessore Marco Mizzoni ha espresso «massima vicinanza al sindaco. Questi gesti - ha rimarcato - che vanno oltre la dialettica politica, dovrebbero essere condannati da tutti, a prescindere dai partiti. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la città in momento critico per la situazione economica, ma non ci faremo intimidire da atti così estremi». Il delegato alla Cultura Alessio Patriarca ha aggiunto: «Quale consigliere più giovane, ho appreso con viva preoccupazione la notizia di una lettera minatoria al sindaco Caligiore, a cui confermo la mia solidarietà, stima e amicizia sincera. Apprezzo il confronto, la discussione anche aspra, ma non ho mai accettato metodi vili e minacce, che riportano la politica agli anni di piombo. Invito tutti a una riflessione su quanto è accaduto».
Attestazioni di solidarietà anche dall'opposizione. Il circolo Pd, con un documento del segretario Giulio Conti, scrive: «Di fronte al grave fatto che ha coinvolto il sindaco, minacciato di morte da una lettera anonima, esprime totale solidarietà e vicinanza al primo cittadino, condannando con fermezza simili episodi, che non rientrano nel dibattito politico civile e democratico. È un episodio che offende l'intera città, dove mai prima d'ora nulla di simile era accaduto. Per fare piena luce su tali gravissimi fatti, invitiamo pubblicamente il sindaco Caligiore a sporgere formale denuncia presso le autorità competenti».