Una lettera alla Regione Lazio e alla Provincia per un aggiornamento sulla situazione dello smaltimento dei rifiuti prodotti dai Comuni della Ciociaria. L'ha scritta il presidente della Saf Lucio Migliorelli. Rilevando: «La presente fa seguito ai vari incontri intercorsi con le intestate Amministrazioni, in merito ai potenziali scenari conseguenti alla chiusura - a far data dal primo novembre 2022 - della discarica di Viterbo, rispetto ai conferimenti - da parte della Saf - dei sovvalli derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti dai Comuni della provincia di Frosinone».

La posizione della Saf
Ha rilevato Migliorelli: «Come anticipato nel corso dei predetti incontri, la scrivente società – al solo fine di impedire il verificarsi di una situazione emergenziale suscettibile di pregiudicare la continuità del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani, da parte dei Comuni della provincia di Frosinone, con ulteriori conseguenze sul piano della salute pubblica e dell'ambiente – è riuscita ad individuare delle soluzioni transitorie che garantiscono il recupero degli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, svolto presso il nostro impianto di Colfelice». Poi Lucio Migliorelli aggiunge: «In mancanza di impianti di smaltimento disponibili sul territorio regionale, sono stati individuati alcuni impianti extra-regionali presso i quali saranno avviati a recupero gli scarti prodotti dal nostro impianto: ciò garantirà il funzionamento del nostro impianto nei confronti dei Comuni conferitori e - conseguentemente - eviterà il blocco del servizio di raccolta da parte dei Comuni medesimi».

Il carattere temporaneo
Continua Lucio Migliorelli: «Come anticipato, tuttavia, la soluzione ad oggi individuata assume un carattere assolutamente temporaneo, nelle more dell'individuazione e dell'attivazione di idonei impianti di smaltimento in ambito regionale. Ciò, in quanto le disponibilità - allo stato - acquisite da parte dei gestori degli impianti individuati hanno una durata del tutto limitata. Inoltre, non sfugge che la soluzione individuata comporta inevitabilmente un ulteriore significativo incremento dei costi rispetto a quelli sopportati per il conferimento in ambito regionale. In ragione di quanto sopra sinteticamente rappresentato, la Saf – con il consueto spirito di fattiva e leale collaborazione nei confronti delle istituzioni e Amministrazioni preposte – si
è fatta carico dell'individuazione di soluzioni organizzative finalizzate a prevenire una situazione di emergenza altrimenti inevitabile. Ciò nondimeno, resta assolutamente urgente ed indifferibile l'adozione – da parte delle intestate Amministrazioni, ciascuna per quanto di rispettiva competenza – dei necessari atti di programmazione, pianificazione e autorizzazione di soluzioni in grado di garantire il principio di autosufficienza dello smaltimento nell'ambito territoriale di produzione e - comunque - in ambito regionale. Quanto sopra deve consentire di dare una risposta efficace ed urgente all'esigenza di smaltimento manifestata dall'Ambito Territoriale della Provincia di Frosinone che storicamente, negli ultimi 20 anni, ha sempre assicurato il proprio soccorso alle necessità provenienti da altri ambiti provinciali della Regione Lazio». Conclude il presidente della Società Ambiente Frosinone: «In questo contesto – reso ulteriormente più complesso, anche dall'ormai prossima scadenza amministrativa che interesserà la Regione Lazio – è assolutamente necessario, ad avviso della scrivente, l'attivazione di un tavolo permanente dedicato alla situazione della Provincia di Frosinone, al fine di monitorare costantemente la situazione in essere e definire i prossimi step affinché venga garantito, a partire dal nuovo anno, lo smaltimento dei rifiuti prodotti dall'impianto di Colfelice in impianti regionali. Contestualmente, si invitano le Amministrazioni in indirizzo a volere valutare ogni iniziativa perequativa in grado di garantire un sollievo economico rispetto al crescente aumento dei costi che – inevitabilmente – finiranno col gravare sulla tariffa di accesso al nostro impianto, sopportata dai Comuni della provincia di Frosinone».

La linea della Provincia
Il presidente della Provincia Antonio Pompeo nei giorni scorsi aveva risposto alla nota della Regione. Rilevando tra le altre cose: «La Provincia di Frosinone, ribadendo che i quantitativi di rifiuti provenienti da Roma hanno occupato la maggior parte delle volumetrie disponibili nell'impianto di Roccasecca-Cerreto (volumetrie che avrebbero innegabilmente garantito alla Provincia di Frosinone di soddisfare il proprio fabbisogno di smaltimento almeno fino al 2026, come la stessa Regione ha chiaramente indicato nel precedente piano), ha più volte invitato la Regione Lazio ad adottare azioni che siano orientate alla salvaguardia del principio secondo cui aree fuori provincia siano pronte ad accogliere, nei loro siti di smaltimento, i rifiuti del territorio ciociaro, senza aggravio di costi per i cittadini, in misura analoga a quanto ha fatto la Provincia di Frosinone. In conclusione, la Provincia di Frosinone ribadisce la leale collaborazione rispetto alla problematica e confida che codesta Regione possa attivarsi per trovare soluzioni che non incidano sulle tariffe del servizio smaltimento rifiuti». E ancora: «Le carenze impiantistiche della provincia di Frosinone, come più volte ribadito, sono frutto del continuativo e consistente conferimento di rifiuti provenienti da fuori Ato, autorizzato in una logica emergenziale dalla Regione Lazio a supporto delle esigenze di Roma Capitale, come già rappresentato nei diversi incontri, non da ultimo quello del 24 ottobre scorso, e con molteplici note trasmesse. Senza dimenticare, tra l'altro, che il procedimento per l'aggiornamento del Ptpg è stato avviato da tempo e sta andando avanti secondo le tempistiche che attengono a qualsiasi complesso iter amministrativo di tale natura».