Anche l'ultima finta suora è andata via e la casa canonica torna ad essere a disposizione della parrocchia. Si chiude così una vicenda che durava da oltre sei anni e che nell'ultimo periodo si era inasprita a causa dello sfratto bonario messo in atto dalla diocesi per rientrare in possesso del bene parrocchiale, al quale si erano opposte le occupanti, due finte suore e la madre di una di loro. La parrocchia, da luglio, aveva perfino staccato acqua ed energia elettrica per farle desistere.

Questo provvedimento, di per sé drastico tanto da non essere stato condiviso da molti cittadini di Trevi, ha determinato, dopo poco tempo, la partenza di una delle due "suore" e successivamente della donna anziana. Dopo una lunga e ostinata resistenza, tra venerdì notte e sabato mattina anche l'ultima occupante ha desistito ed è andata via lasciando libera la casa dove ieri il parroco don Pierluigi è entrato per la prima volta. «L'abitazione - ha detto dopo un giro di perlustrazione - non l'ho trovata in cattivo stato, non sembra mancare niente o cose di poco valore e prima di andarsene la signora ha anche pulito l'abitazione lasciando i rifiuti fuori dalla porta. Abbiamo cercato in tutti i modi – ha aggiunto don Pierluigi – di trovare una soluzione bonaria offrendo anche una mia abitazione ma abbiamo trovato, sempre, un muro insormontabile. Il 16 novembre avremmo avuto un incontro davanti al giudice per cercare una soluzione condivisa. La suora, invece, ha anticipato tutti andandosene».

Una vicenda che ha colpito profondamente la comunità portandola alla ribalta nazionale. Da segnalare, in questi ultimi giorni, atti poco civili ai danni della "suora" rimasta. Dove sia andata non si sa, forse ha raggiunto le altre due signore o forse ha preso un'altra strada. Resta la storia di due "suore" che comunque non hanno mai dato fastidio a nessuno, aiutate in modo caritatevole da molti abitanti di Trevi.