Non sembra avere fine la vicenda che vede coinvolti la parrocchia di Trevi nel Lazio e due "suore", che a quanto sembra suore non sono, le quali non vogliono lasciare la casa parrocchiale. La diocesi di Anagni, infatti, vuole rientrare in possesso della canonica data loro in uso gratuito dall'allora parroco don Alberto Ponzi, circa sei anni fa. Un'opera di carità che nulla faceva presagire, però, a un epilogo per certi versi drammatico, con il programma di Rai 1 "La vita in diretta" che sorveglia da due settimane, quotidianamente, la casa delle "suore" per cercare di intervistarle.

Ora, però, è da capire anche quante sono le persone presenti nella struttura parrocchiale (due suore, la mamma anziana di una di loro), perché secondo le voci correnti dovrebbe essere rimasta soltanto la donna spagnola. In questi giorni, si sono presentati alla porta il sindaco Grazioli e gli assistenti sociali per sincerarsi delle condizioni di salute delle occupanti e verificare le condizioni igienico-sanitarie della canonica. È bene ricordare che le occupanti non hanno nè acqua nè luce da luglio scorso, e l'inverno è alle porte. Il paese, ovvialmente, come accade sempre in queste circostanze, si è diviso tra quelli che vogliono che le donne se ne vadano e chi le difende.

Le due "suore", che si sono sempre comportate in modo esemplare con tutti, sono state accolte e aiutate da molti cittadini, che fortunatamente continuano ancora oggi a rifornirle di alimenti. Insomma, la vicenda si fa sempre più complicata e si spera che le "suore" decidano di andarsene bonariamente, trovando ospitalità altrove, altrimenti sarà il giudice a decidere. Ad oggi, infatti, a nulla sono valse le offerte del parroco don Pierluigi Nardi.