Dal Marocco e poi dal Nord Italia via autostrada, la cocaina nascosta in vetture con il doppio fondo o nei vani appositamente predisposti, arrivava in Ciociaria. Dodici le persone che sono finite a processo, per alcuni le posizioni sono state stralciate. Nell'udienza di ieri sono state acquisite le trascrizioni in merito alle intercettazioni telefoniche. È stato ascoltato un perito e rinviato l'udienza al 16 febbraio per esaminare un altro consulente e interprete, perché alcune intercettazioni sono in lingua araba.

Imputati T.T. 65, di Anagni, R.V.V. 62, pugliese, L.T. 48, di Anagni, M.S. 42, del Marocco S.J. 39 anni, anche lei marocchina. Il gruppo stando alle accuse operava vicino alcuni bar di Anagni. E da lì è partita l'attività investigativa dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Anagni. Attività che ha portato da gennaio a settembre 2019 al sequestro di circa due chili di cocaina che avrebbero fruttato non meno di 160.000 euro. Nel corso delle indagini sono state arrestate 15 persone e accertate oltre mille cessioni di sostanza stupefacente per un valore di 80.000 euro. Secondo i carabinieri l'attività di spaccio avrebbe fruttato 400.000 mila euro.

Le persone venivano ingaggiate anche a credito, almeno metà e metà per partire. In uno dei colloqui intercettati proprio per ingaggiare nuove figure si fa riferimento a «un "cavallino" che spacciava di notte a Fiuggi, vendendo 15-20 dosi a notte e riuscendo a guadagnare almeno 300 euro». Nel collegio difensivo gli avvocati Pavia, Polidori, Salvati, Vellucci, D'Orazi, Vignoni, Ottaviani e Rossi.