Bambino travolto e ucciso da un trattore che si è sfrenato il 9 ottobre del 2020, mentre faceva i compiti a casa di un amico.
Ieri la sentenza per i quattro uomini che sono finiti a processo con l'accusa di omicidio colposo.
Condannato a dieci mesi il proprietario del mezzo agricolo, C.C. di 50 anni. Assolti, invece, dall'accusa, i legali rappresentanti delle due ditte costruttrici (del trattore e del rimorchio) più il compilatore dei manuali d'uso.
Per il cinquantenne è stata riconosciuta l'ipotesi più attenuata in considerazione del fatto che aveva parcheggiato il mezzo cercando di osservare tutte le norme di sicurezza, ma la circostanza che fosse lasciato in discesa ha fatto sì che si sfrenasse.

La ricostruzione
Il piccolo Mario, di dieci anni, era con altri due compagni a fare i compiti in un capanno vicino all'abitazione di un amico, in via Calanzio, accanto un recinto ombreggiante.
I quattro piccoli non avevano, quindi, una visuale davanti che permettesse loro di comprendere l'immediato pericolo. Ad un certo punto il trattore si è sfrenato.
Il proprietario e altre persone che erano con lui si sono accorte di quanto stava accadendo e hanno iniziato a urlare provando anche a fermare il mezzo.
Ma purtroppo ogni tentativo è stato inutile.
Due bambini sono riusciti a fuggire dal capanno pochi istanti prima che il mezzo travolgesse, purtroppo, Mario. Per il piccolo ogni tentativo di soccorso è stato inutile.
Le indagini sono state subito avviate per chiarire se il trattore fosse effettivamente frenato, se fosse rimasto in moto in quanto non c'è stato uno spegnimento immediato o se, come dichiarato dal proprietario si fosse sfrenato per cause ignote.

Una decina di consulenti, delle varie parti finite sotto inchiesta, hanno raggiunto il luogo dove si è verificata la tragedia.
Sono state ricostruite, con delle simulazioni, le condizioni verificatesi al momento dell'incidente, quando ha perso la vita il piccolo. Sono state fatte diverse prove anche sull'impianto frenante del mezzo.
Oltre al proprietario del trattore che ha travolto il bambino, l'inchiesta si era allargata fino a raggiungere altri tre indagati. Sotto inchiesta sono finiti i legali rappresentanti delle due ditte costruttrici (del trattore e del rimorchio) più il compilatore dei manuali d'uso.
I quattro imputati sono stati difesi dagli avvocati Pietro Pettenati, Alberto Calonghi e Marco Martini per quanto riguarda le imprese, e il proprietario del trattore, il cinquantenne di Sgurgola, dall'avvocato Nicola Ottaviani. C'è stata, nel corso del processo, anche una produzione documentale di natura tecnica per chiarire alcuni aspetti relativi al funzionamento del mezzo e dell'impianto frenante.
Ieri la sentenza. Inflitti dieci mesi al cinquantenne proprietario del trattore e assolti, invece, i costruttori.