Era stato denunciato nel maggio del 2017 per violenza privata. Secondo il denunciante, un ambulante di origini marocchine, l'agente avrebbe danneggiato la sua merce. L'avrebbe danneggiata spostando il banco su cui era stata disposta, a dire del denunciante anche con grande forza. A finire nei guai è stato un agente del Comando della Polizia municipale di Cassino, ieri assolto dopo cinque anni di processo con formula piena.

La vicenda risale al mese di maggio del 2017: l'agente - un sessantenne del posto - trova il commerciante ambulante non fuori dallo stallo in piazza Miranda. Ma in un'area in cui sarebbe stato proprio impossibile fermarsi. E chiede la rimozione della struttura e della merce. Ma l'epilogo è stato tutt'altro: la denuncia - dopo un momento di concitazione - è stata fatta nei confronti dell'agente che stava esercitando le sue funzioni. La vicenda, nei confronti della quale era stata proposta l'archiviazione, invece va avanti dopo l'opposizione dalla stessa: viene chiesto un supplemento d'indagine e poi emesso un decreto di citazione a giudizio.

La difesa del vigile urbano - rappresentata dall'avvocato Giuseppe Golini Petrarcone - ha portato in aula tutte le prove necessarie a dimostrare che l'agente non abbia commesso alcuna violenza privata. Ieri dopo la discussione, molto articolata, il giudice ha assolto l'agente perché il fatto non è previsto dalla legge come reato. Quindi con formula piena.