Un autunno caldo a Trevi nel Lazio, non solo per le temperature anomale del periodo ma anche per alcune spinose vicende che stanno catalizzando l'attenzione dei cittadini: il possibile passaggio del servizio idrico comunale ad Acea e lo sfratto delle "suore" che occupano da oltre sei anni la casa parrocchiale.
In merito interviene il segretario del circolo Pd di Trevi nel Lazio, Lidano Cera. Lo abbiamo interpellato.

Che cosa pensa della situazione Acea?
«È una situazione complessa, che si sta portando avanti da anni considerando le carte accessibili al semplice cittadino. Speriamo che i ricorsi messi in atto dalle istituzioni possano avere esito positivo. Ma, oltre alle difficoltà che si avranno con il passaggio ad una multinazionale, la cosa che da cittadino mi sta un po' lasciando perplesso è la poca chiarezza da chi ci rappresenta e il continuo scaricabarile tra le amministrazioni che si sono succedute nel tempo».

Per quanto riguarda, invece, il tema delle casa parrocchiale occupata?
«Questo in parte è un evento veramente curioso, perché io e gran parte della comunità sapevamo che fossero delle suore ed invece sembra che non sia così. Come partito siamo per l'integrazione e per l'accoglienza e per il sociale e quindi se fosse vero che le occupanti sono senza acqua ed elettricità non lo riteniamo giusto verso l'essere umano e quindi sarebbe il caso di ripristinare le utenze. È anche vero che dopo essere state accolte da tutta la comunità, sembra che non vogliano lasciare la struttura e questo non è corretto oltre che illegale, perché di fondo si tratta di occupazione. Poi - conclude Cera - resta a chi di competenza fare i dovuti controlli ed eventualmente interessare i servizi sociali».