Una condanna per l'incidente stradale costato la vita a Davide Liberati. Il ventiquattrenne, figlio dell'ex comandante dei vigili del fuoco Maurizio Liberati, mentre viaggiava sullo scooter si scontrò con un'auto guidata da un altro ferentinate sulla Casilina. Ieri, il giudice monocratico del tribunale di Frosinone Fiammetta Palmieri ha condannato l'automobilista a una pena di un anno e quattro mesi, con sospensione condizionale subordinata al pagamento della provvisionale da 10.000 euro in favore della parte civile. Disposta anche la sospensione della patente per un anno.
La procura di Frosinone ha contestato all'automobilista la violazione delle norme sulla circolazione stradale nonché il fatto di viaggiare su un'auto senza assicurazione, con revisione scaduta. Infine, quanto alla dinamica dell'evento, all'imputato è stato contestato anche il non aver rispettato lo stop. Così a otto anni di stanza da quella tragica sera di fine estate - l'incidente si verificò intorno alle 20 del 31 agosto 2014 - è arrivata la sentenza di primo grado. La famiglia Liberati si era costituita in giudizio parte civile attraverso l'avvocato Calogero Nobile che si è avvalso per la ricostruzione della cinematica dello scontro del consulente Francesco Di Gennaro.
L'imputato è stato difeso dall'avvocato Alfredo Frasca, mentre responsabile civile per il fondo di garanzia vittime della strada c'era l'avvocato Adriano Sassano. Durante la sua arringa la parte civile ha anche stigmatizzato alcuni testimoni che hanno fornito delle ricostruzioni contrastanti e tendenti ad evitare che la verità potesse emergere. Nel corso del processo è venuto a mancare, ad agosto dello scorso anno, anche il padre di Davide, l'ingegner Maurizio Liberati, per anni comandante provinciale dei vigili del fuoco a Frosinone.