Una serata movimentata anche quella di sabato in un contesto urbano che presenta i suoi soliti chiariscuro. Tanti, ancora troppi. Con ragazzini sballati che non nascondono il loro stato, anzi lo sfoggiano come in un moto di orgoglio al contrario, pieni di sé, in una sorta di emulazione di un mondo adulto che così neppure è. Non di regola, almeno.
Anche sabato sera alla famosa "madonnina" un alterco tra ragazzi, parole grosse, spintoni, mani e tensione. E gruppetti di altri ragazzi preoccupati tutt'intorno.
Qualcuno - erano circa le 23.30 - ha chiamato le forze dell'ordine quando ha iniziato a vedere crescere il numero dei partecipanti e pure qualche ferita di troppo. E Polizia e Carabinieri sono immediatamente accorsi sul posto. Come sempre. Dirottandosi sui luoghi giovanili che poi si ricompongono, che alla vista delle sirene mettono a tacere o svaniscono nel nulla.
Dunque, nessuna denuncia o ferito, stavolta. Un controllo della situazione e un ulteriore pattugliamento nel cuore urbano dove si era pure vissuto un momento importante poche ore prima, con centinaia di presenze: l'inaugurazione della rinata piazza Diamare.
Un luogo che si abbellisce, con una fontana colorata simbolo di una voglia di decoro, e la sporcizia dei weekend tutt'intorno, davanti agli androni dei palazzi dove si continuano a sentire urla e schiamazzi, quando non si lasciano addirittura i propri bisogni.
E stradine meno illuminate, una in particolare che s'interseca con l'inizio di viale Dante, dove si è spostata l'attività di spaccio. Impossibile non annoverarla durante la movida, impossibile non parlarne, senza più alcun moto scandalistico data la diffusione di droghe leggere e pesanti ovunque e a qualsiasi età, dove se per i più piccoli si è sconfinati agli ultimi anni delle elementari con gli "assaggini", per i più grandi non si disdegnano dosi anche coi nipoti all'anagrafe. Ma la droga è un aspetto della piazza dove, come in qualsiasi altro centro, sembra proprio non poter proprio mancare l'acquisto volante per avere qualche momento di sballo artificiale che, unito all'alcol, rende la serata elettrica. E crea problemi tutt'intorno.
Si legge in faccia ai gruppetti di baby bulli che spesso litigano tra di loro per una idea di potere tra "band", non certo musicali o spinti da chissà quali ideali, a volte magari solo assetati di predominio, fosse pure su un gruppo di ragazzine allettanti.
Altri, nella tradizionale zona dell'ex mercato coperto vivono le loro ore tra super alcolici: quello è il rifugio dei minorenni.
Mentre in altre zone, dal lato opposto, si consumano anche festini a base di cocaina.
Ed è questa miscela che crea il cocktail che porta a risse o litigi o rumori che disturbano i residenti che, talvolta, hanno pure paura a lamentarsi per quel classico giro di mini-dispetti che si possono innescare. È il "buio" del divertimento di tempi contemporanei dove Cassino non fa eccezione, dove gli adulti spesso non sono più un esempio da seguire o dove non hanno la pazienza di seguire il percorso dei figli o dove gettano a terra la carta della libertà e li lasciano in giro a 12, 13 o 14 anni fino a tarda notte. E se quello di sabato sera è solo l'ennesimo episodio di un clima alticcio, il fenomeno resta. E tante altre famiglie hanno paura - e lo dicono senza problemi - a inserire i loro figli in un centro così poco giovanile, nella sua accezione positiva. E allora parlano con insegnanti o altri genitori, cercano alternative, provano a spronare, a distinguerli. Perché i bulli fanno paura e la droga pure. E i freni inibitori sembrano non esistere più.
E non è colpa di questa o di quella amministrazione, seppure un impegno su fronti quali l'illuminazioni di certe aree, più telecamere o iniziative culturali come deterrente, restano un albero sempreverde da poter piantare o da continua a piantare.