Non ce l'ha fatta Francesco Di Giorgio, di 76 anni, morto ieri al Sant'Eugenio di Roma. Troppo gravi le ferite riportate nell'incidente avvenuto nel terreno di sua proprietà, alle spalle della sua abitazione in via Felci. Cinque giorni ricoverato in prognosi riservata a Roma sperando in un lieve e graduale miglioramento. Invece ieri l'improvviso peggioramento e la terribile notizia. Che ha in poco tempo raggiunto e sconvolto la comunità di Pignataro dove Francesco viveva e dove ha sempre lavorato. Padre di due figli, vedovo, ex operaio e amante degli animali, curava una piccola azienda agricola.

In molti lo ricordano anche alla stazione di benzina di Pignataro: un uomo dedito alla famiglia, un lavoratore instancabile. Sempre pronto ad aiutare l'altro. Senza risparmiarsi. Troppo gravi le ustioni riportate nell'incidente avvenuto sabato: il pensionato aveva deciso di dare alle fiamme alcune sterpaglie in un podere dietro casa. Un'azione che avrà ripetuto chissà quante volte in campagna. Ma sabato, forse a causa di un improvviso malore, l'imponderabile: il settantaseienne è caduto a terra, attaccato in una manciata di minuti dalle fiamme che aveva acceso da poco. A lanciare subito l'allarme sono stati i vicini, permettendo così al 118 e ai carabinieri della locale stazione - guidata dal luogotenente De Angelis, della Compagnia di Pontecorvo, agli ordini del capitano Taglietti - di intervenire.

La situazione è apparsa subito molto grave: il fuoco aveva attaccato più di metà del corpo. Per questo ne è stato disposto immediatamente il trasferimento in eliambulanza a Roma, al Sant'Eugenio, per cercare di offrirgli cure adeguate. L'eliambulanza è atterrata subito a non molta distanza dal luogo teatro dell'incidente e da sabato sera sono iniziati lunghi giorni di attesa. I medici capitolini hanno rilevato purtroppo ustioni di terzo grado su ben oltre la metà del corpo, lesioni che hanno interessato gli strati più profondi della pelle. I medici si sono riservati la prognosi. Ma la speranza è rimasta viva ora dopo ora, giorno dopo giorno: le sue condizioni stabili, seppur gravissime, hanno rappresentato per molti la speranza di un lento recupero. Purtroppo non c'è stato nulla da fare. E ieri la tragica notizia. La salma resta a disposizione della autorità giudiziaria che potrebbe disporre un esame autoptico oppure restituire il corpo ai familiari. Sale l'attesa per i funerali.