"Una situazione gravissima". Fare verde lo scrive a chiare note invocando un drastico cambio di rotta. L'associazione di protezione ambientale si riferisce ai prelievi d'acqua per le centrali idroelettriche e per l'uso irriguo che riducono i fiumi in secca. Soprattutto il Melfa. Tanto che nelle osservazioni al nuovo Piano del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ha rimarcato in particolare la grave situazione in cui versa il fiume.

Marco Belli e Manola Boccarossa, dirigenti nazionali di Fare verde, hanno focalizzato le loro osservazioni sull'incidenza negativa relativa agli ecosistemi definendo la gestione della risorsa idrica "innaturale e illegale in quanto il deflusso minimo vitale del fiume Melfa non viene rispettato con danni irreparabili alla fauna e alla flora acquatica". Un grido d'aiuto per un fiume che rischia di scomparire.
Ma non solo. Fare verde va oltre proponendo l'adeguamento dei prelievi d'acqua e dei rilasci a quanto stabilito dall'Autorità di bacino "consentendo così di ristabilire il deflusso minimo vitale ad oggi non rispettato, come indicato dalla relazione preliminare idrogeologica allegata al Piano del Pnalm". "I valori del deflusso minimo vitale anche del Melfa sono stati stabiliti nei vari piani approvati dal Consiglio dei ministri, adottati dall'Autorità di bacino con il parere favorevole del Pnalm - aggiunge l'associazione - Rimandare le verifiche per i regimi di prelievo di concessioni che potrebbero anche essere scadute è un modo per non intervenire come del resto è stato fino ad oggi".

La proposta di Fare verde per salvare il Melfa è chiara: "modifica dell'articolo 16 delle Norme tecniche di attuazione del Piano con l'inserimento di due nuovi commi che possono difendere tutti i corsi d'acqua del Parco; vietare qualsiasi intervento che modifichi il regime naturale delle acque superficiali e sotterranee; vietare altre derivazioni per scopi idroelettrici e irrigui; prevedere il monitoraggio obbligatorio e almeno semestrale delle concessioni, delle derivazioni e dei prelievi".
"Solo un monitoraggio attento - conclude Fare verde - assicurerà il deflusso minimo vitale ed eviterà le tristi foto pubblicate dal sindaco di Roccasecca che più volte ha denunciato l'alveo del Melfa completamente arido".