Tra le 54 province a rischio di dissesto idrogeologico c'è anche la Ciociaria.
È quanto emerge dal rapporto Istat "Misure del benessere equo e sostenibile". Alla voce ambiente sono stati valutati diversi indicatori tra i quali la popolazione esposta a rischio frane e al rischio alluvioni, gli scostamenti rispetto alla media dei giorni con precipitazione intensa e dei giorni consecutivi senza pioggia nonché dei periodi di caldo. Un modo anche per valutare l'impatto dei cambiamenti climatici sui territori dell'Italia.

Rischio frane e alluvioni
La provincia di Frosinone è tra le dodici province del Paese con la percentuale più alta di popolazione che vive in aree a rischio frana: ha il 6,8% (valore riferito al 2020). È il dato più alto del Lazio, considerato che Viterbo è al 5%, Rieti al 2,5%, Latina al 2,1% e Roma allo 0,6%. A livello nazionale la provincia di Verbano-Cusio-Ossola ha il poco invidiabile primato con il 15,5% di popolazione esposta alle frane, seguita da quella di Aosta con il 12,1% e da quella di Lucca con il 9,3%.
Va un po' meglio, invece, per Frosinone alla voce rischio alluvione. La percentuale di popolazione esposta, rispetto alle frane, scende al 2,3% (sempre riferita al 2020), al terzo posto nel Lazio dopo Rieti al 5,4% e Roma al 3,6%. Quindi Latina si ferma all'1,6% e Viterbo all'1%. In Italia Ferrara ha il 100%, Ravenna l'87,3% e Reggio Emilia il 79,6%.

Il meteo
Nel dossier dell'Istat una parte è dedicata ai cambiamenti climatici. Le giornate con pioggia superiore ai 50 millimetri a Frosinone sono state 4 nel 2020 e 1 nel 2021. Latina scende da 2 a 1, Roma da 1 a 0, mentre Rieti e Viterbo sono a 0 in entrambi gli anni. Tale indicatore «è un indice di eventi meteo-climatici estremi che misura i giorni di precipitazione molto intensa che hanno un impatto sul benessere, la salute e l'incolumità delle persone perché ad essi sono spesso associati disastri causati da alluvioni e/o frane - si legge nel report - La gran parte delle alluvioni che hanno interessato il nostro Paese ha riguardato eventi con valori superiori a tale limite. Nel 2021 solo 21 province hanno avuto variazioni dell'indice uguali o superiori a 1». A Frosinone alta, nel 2022, da gennaio a luglio solo una volta si è avuta una giornata con valori di pioggia superiori ai 20 millimetri. Cosa che, invece, è capitata cinque volte tra agosto e settembre.

Sempre sul versante pioggia, nel 2021, si registrano 28 giornate consecutive senza precipitazioni a Frosinone contro le 27 dell'anno prima. Nel Lazio, Latina è a 36,5, Viterbo a 32, Roma a 31 e Rieti a 25. Un tema assai d'attualità considerato che, quest'anno, nel capoluogo i mesi invernali hanno segnato un drastico calo delle precipitazioni, parzialmente compensato da un agosto e un settembre piovosi più che mai. Peraltro, questo valore «è tra gli indicatori di eventi estremi più utilizzati per evidenziare i periodi siccitosi i cui effetti hanno una ricaduta anche sulla qualità ambientale e quindi sulla salute delle persone, favorendo il perdurare delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera e riducendo l'apporto di risorse idriche».

Un altro elemento analizzato dall'Istat è quello dei periodi di caldo. Ovvero le giornate in cui le temperature massime sono superiori al novantesimo percentile della distribuzione nel periodo climatico di riferimento (1981-2010) per almeno sei giorni consecutivi. Tra il 2020 e il 2021 Frosinone passa da 18,5 a 30 giornate, Latina da 13 a 25, Roma da 18 a 23,5, Viterbo da 18 a 20 e Rieti da 10 a 31. «Questo indice - ricorda l'Istat - è rappresentativo delle variazioni del clima locale» e «individua i periodi di caldo in senso relativo, che possono verificarsi in qualunque periodo dell'anno».