L'emergenza rifiuti è dietro l'angolo. Lo ha annunciato il presidente della Saf Lucio Migliorelli con una lettera a tutti i comuni ciociari. Con la imminente e annunciata chiusura della discarica di Viterbo, la provincia di Frosinone si trova di fronte a un bivio. Per prima cosa andrà tamponata l'emergenza e valutare siti alternativi a quello viterbese, probabilmente nel Nord Italia e con l'eventualità di uno sbocco in Olanda. Ovviamente con aggravio dei costi.

Dall'altro lato si attende che la Provincia di Frosinone consegni il lavoro commissionato al Politecnico di Torino e indichi il sito della futura discarica che poi sarà scelta dalla Regione Lazio. E in tal senso la Regione aveva chiesto alla Provincia di indicare il sito entro il 30 settembre, ma finora l'ultimatum non ha sortito alcun esito. Il sito non c'è e il paventato commissariamento dell'ente di piazza Gramsci neanche.

«Vale la pena ricordare che la provincia di Frosinone è stata una delle prime nel Lazio a definire e chiudere il suo ciclo dei rifiuti - afferma il presidente della Provincia Antonio Pompeo - Un processo che ci avrebbe consentito di essere autosufficienti fino al 2026. Questa condizione è stata poi messa a rischio a causa del conferimento nell'unico sito sul nostro territorio di rifiuti extra provinciali». Il riferimento è ai rifiuti romani accolti e smaltiti in Ciociaria.

Prosegue Pompeo: «Il continuo ricorso ai nostri impianti ha determinato, come tutti sanno, l'esaurimento anticipato del IV bacino e la Provincia ha dovuto rivedere l'intero cronoprogramma per l'individuazione delle aree bianche da sottoporre successivamente alla Regione Lazio per la scelta finale. Predisporre un piano e approvarlo prevede un procedimento complesso che, seppur stralciato dal Ptpg per velocizzarlo, ha bisogno dei suoi tempi. Numerosi sono i fattori da dover considerare, primi tra tutti i vincoli naturalistici e ambientali, oltre agli aspetti logistici e annessi. Tutti elementi che, messi a confronto, determinano lo scenario su cui individuare le aree cosiddette bianche.

La Provincia, nonostante la sua autosufficienza fino al 2026, ha affidato, con largo anticipo, la redazione del nuovo piano al Politecnico di Torino che sta acquisendo tutti i dati, anche di altri enti. Soltanto e quando questi ultimi provvederanno a fornire la documentazione necessaria si potrà arrivare alla stesura del piano definitivo e al coinvolgimento dei Comuni nella procedura di elaborazione».

Pompeo aggiunge che «non credo che la Regione Lazio lascerà la provincia di Frosinone, e i suoi cittadini, in uno stato di emergenza. Il lavoro che stiamo portando avanti e soprattutto la solidarietà e la generosità dimostrata in questi anni, non possono essere non tenute in conto. Per questo mi auguro che ci sia un intervento del governo regionale affinché non siano il nostro territorio, e i suoi abitanti, a pagare eventuali extra costi».

Quanto al piano, il presidente della Provincia spiega: «Il nuovo piano regionale dei rifiuti parte da un principio che le province hanno sempre ribadito: l'autosufficienza degli Ato. Anche Roma ha finalmente cambiato metodo di lavoro e posto questo principio alla base del suo ciclo dei rifiuti. Sono processi che non possono realizzarsi in pochi mesi, è chiaro, ma la strada è tracciata. Ora servono misure straordinarie per evitare l'emergenza e dare agli enti il tempo necessario di chiudere i propri procedimenti».