Uno "sgarro" per un furto di oro alla persona sbagliata. E un ragazzo che a metà settembre viene improvvisamente prelevato contro la sua volontà da un bar del centro cittadino e portato nelle case popolari del quartiere Malfa dove viene "torturato".
Fatti che sembrano la trama di un film in un ambiente di microcriminalità urbana, sempre latente quanto esistente, che riesce a spingersi anche a questi livelli. Un fattaccio che si voleva risolvere in maniera "casalinga" e violenta, poi la fuga del giovane in un momento di distrazione e il resto - le indagini scrupolose e celeri - da parte dei carabinieri che hanno portato a quattro arresti.

La ricostruzione
Le indagini degli uomini della compagnia di Cassino sono partite proprio la sera del 17 settembre quando nel centro di Cassino è stato messo in atto un sequestro di persona ai danni di un giovane. Un sequestro che, grazie alle immediate attività di investigazione, ha poi permesso di ricostruirne il perimetro e di individuarne i presunti autori. Attività che si sono basate su testimoni ma soprattutto sulle immagini delle telecamere presenti proprio in quel luogo dove i fatti si sono materializzati. Di grande aiuto anche la collaborazione della vittima, chiaramente spaventata dall'accaduto e da quello che sarebbe potuto succedere. Così, secondo i carabinieri, i protagonisti del "fattaccio" hanno operato in questo modo: uno di loro ha avuto il compito di prelevare il ragazzo - erano circa le 23 - , di farlo salire su una macchina e di condurlo in una abitazione (a casa dei fratelli De Silva alla Malfa) davanti agli altri complici.

Il sequestrato, secondo gli inquirenti, sarebbe poi stato "segregato" per diverse ore e sottoposto a vessazioni, minacce, maltrattamenti e botte con l'obiettivo di fargli confessare una sua presunta partecipazione a un furto commesso tempo addietro.
Ore, dunque, di "torture" per avere una conferma che poteva valere molto in questi ambienti. Ma l'audacia del giovane è stata la sua salvezza. Avrebbe approfittato di un momento di distrazione per scappare dal balcone dell'abitazione, con un "salto" di quasi 5 metri.

Le indagini si sono subito concentrate su un gruppo di soggetti proprio del quartiere "La Malfa", alcuni - al momento dei fatti - sottoposti ai domiciliari.
Gli ulteriori accertamenti hanno anche permesso di scoprire finanche la responsabilità di alcuni dei coinvolti in una tentata estorsione in danno di un cittadino extracomunitario al quale avevano chiesto un'ingente somma di denaro per continuare a occupare "serenamente" il suo appartamento legittimamente assegnatogli dal Comune.

Un quadro ricostruito con tappe d'indagine davvero celeri e culminate martedì sera quando i militari della Compagnia Carabinieri di Cassino hanno dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale nei confronti di cinque persone, tutte di giovane età, accusate, a vario titolo, di sequestro di persona, estorsione, rapina e lesioni. Provvedimenti adottati dal Gip Alessandra Casinelli su richiesta della procura della Repubblica nei confronti di Nicandro De Silva di 26 anni, Antonio De Silva di 24 anni, Cristian Grimaudo di 32 anni, Raffaele Cavaliere di 24 anni (tutti di Cassino) e Belinda Molto Pavone (nata in Etiopia ma residente a Pignataro Interamna), per lei obbligo di dimora. Iniziati già ieri gli interrogatori di garanzia, continueranno anche domani. A difendere Cristian Grimaudo e Raffaele Cavaliere ci sono gli avvocati Elisabetta Nardone ed Ernesto Cassone, i fratelli De Silva sono difesi dal legale Mariano Giuliano mentre Belinda Molto Pavone è assistita da Gemma Farignoli.