Una frazione di secondo in un giorno ordinario, in un impiego sempre vissuto con passione e dedizione. Una frazione di secondo nell'officina dove ieri mattina Mario Maini è andato, come sempre, per lavorare e per poi tornare a casa da moglie e figli. Quella maledetta frazione di secondo in cui si sarà sviluppato un qualsivoglia cedimento e l'ordinarietà è diventata tragedia.
È metà mattinata, in un orario tra le 10.15 e le 10.25 che non avrebbe fatto alcuna differenza in una giornata come tante, quando un operaio di 57 anni di Esperia esegue una delle tante riparazioni di un mezzo: riguarda un pullman che Mario sta riparando all'esterno, nel piazzale di un'autofficina-centro revisioni di Pignataro Interamna. Probabilmente un problema al motore o forse alle sospensioni, e quel bus, leggermente sollevato, "ospita" nella sua parte sottostante più della metà del corpo del suo riparatore. Che cosa sia potuto capitare in quella frazione di secondo lo dovranno ricostruire carabinieri e Spresal, arrivati poco dopo quell'altrettanto maledetto orario della fatalità. Un tremendo incidente sul lavoro che ha visto la vita di Mario Maini spegnersi sul colpo.
Schiacciato da quel grande autobus che stava sistemando.
A squarciare la normalità è poi anche un urlo. Un grido di aiuto e di disperazione. Un allarme. Pare del collega più vicino, che ha potuto comprendere nell'immediatezza che quel mezzo avesse travolto Mario. Un grido che richiama l'attenzione di tutti, in primis dei titolari che arrivano subito sul piazzale. Le chiamate ai soccorsi sono istantanee e da quel momento è tutta un'emergenza.
Arriva il 118, gli uomini della stazione carabinieri di San Giorgio coordinata dal maresciallo De Angelis e quelli della compagnia di Pontecorvo guidata dal capitano Bartolo Taglietti, gli addetti dello Spresal dell'Asl di Cassino e i vigili del fuoco. È necessario proprio il lavoro di questi ultimi per estrarre il corpo, ormai senza vita, del povero Mario. Una tragedia. Un dolore che valica ogni immaginazione. Arrivano anche i familiari e la notizia lascia choccato un intero territorio in pochi minuti. Intanto i carabinieri e lo Spresal continuano i loro rilievi: sotto sequestro ci finiscono gli attrezzi e il mezzo mentre il medico legale esegue l'esame esterno e restituisce la salma ai familiari. A 12-13 chilometri dal posto di lavoro di Mario, a Esperia, la tragedia è già diventata un pianto corale.