Avrebbe tentato di strangolare la moglie e in un altro episodio le avrebbe gettato addosso l'alcol, cercando di darle fuoco con un accendino.
Accuse che l'uomo, un sessantenne residente a Monte San Giovanni Campano, finito a processo per maltrattamenti in famiglia, respinge.
Ieri pomeriggio l'imputato, difeso dall'avvocato Mario Di Sora, è stato ascoltato nell'aula di tribunale di Frosinone. La difesa ha prodotto anche documentazione relativa a pagamenti che sarebbero stati effettuati dal sessantenne nel corso del tempo, anche dopo essere stato cacciato di casa, per il sostentamento dei figli.
Accusa anche questa che gli era stata mossa dalla moglie, ma anche dai figli ascoltati nella precedente udienza. Avevano sostenuto di non aver mai ricevuto sostentamento dal padre, neppure per pagare le spese dell'università.

La ricostruzione
I fatti contestati risalgono agli anni che vanno dal 2017 al 2020.
Nello specifico, nell'autunno del 2017, in due occasioni, il sessantenne avrebbe minacciato di morte la moglie e avrebbe tentato di strangolarla, non riuscendo nell'intento per la pronta reazione della vittima che è riuscita a fuggire. A febbraio del 2020 avrebbe scagliato con violenza il telefono cellulare colpendo la donna sulla testa.

Qualche mese dopo l'avrebbe aggredita colpendola con schiaffi sul volto. A maggio, sempre di due anni fa, avrebbe gettato l'alcol addosso alla moglie e avrebbe cercato di darle fuoco con un accendino.
Il sessantenne è finito così nei guai per maltrattamenti in famiglia con l'aggravante di aver commesso il fatto in presenza del figlio minorenne.
Ieri, dunque, è stato ascoltato il sessantenne che ha respinto ogni addebito.
Nella prossima udienza che si terrà il 24 gennaio 2023 verrà ascoltato un teste della difesa.