Enrico Coppotelli, segretario regionale della Cisl, va dritto al punto. Rileva: «L'amianto: un proiettile, un missile esplosivo lanciato contro il nostro futuro. Con questa frase, nel 1986 anche la Cisl metteva in guardia contro i rischi dell'amianto: rischi gravissimi per la salute. Malattie e morte: sono queste le conseguenze, che possono manifestarsi in un arco temporale lunghissimo. Fino a 30 anni». Un tema delicato, sul quale la Cisl ha deciso di accendere i riflettori.

Il problema del Piano
Afferma Enrico Coppotelli: «Purtroppo, dal 1986 ad oggi (sono passati trentasei anni) pochissimo è stato fatto. E spiace constatare una scarsa attenzione e una mancanza di sensibilizzazione sul tema, anche da parte delle istituzioni. Lunedì 3 ottobre il coordinamento Amianto Cisl del Lazio ha affrontato il tema grazie al contributo di tutte le Federazioni di Categoria e delle Unioni sindacali territoriali della nostra Regione. Nell'aprile scorso, durante un convegno per celebrare il trentennale di quella legge, è emerso che nel Lazio non si è mai proceduto ad una mappatura precisa dei palazzi pubblici nei quali può esserci il problema enorme della presenza di amianto o di polveri di amianto. C'è soltanto una stima, che fa riferimento a 1.200 immobili di proprietà pubblica con queste criticità. Come c'è soltanto una stima che parla di una quantità oscillante tra le 35.000 e le 700.000 tonnellate di amianto (o polveri di amianto) presenti in immobili di tipo privato nel Lazio. Una stima è cosa ben diversa da uno studio o da un piano. Ed è evidente che una forbice così ampia (35.000-700.000) è talmente approssimativa che non può certo essere presa come punto di riferimento».

Il tema dei finanziamenti
Per Coppotelli «non è un problema di risorse». Argomenta: «Ci sono fondi stanziati nel 2020 per la bonifica dei siti orfani (4 nel Lazio). Ci sono finanziamenti nel Pnrr, anche se inquadrati in capitoli non specifici. Ma comunque usufruibili. Parliamo di 500.000 euro per la bonifica di alcuni siti. Sempre nel Pnrr ci sono 1,5 miliardi di euro per attività volte all'installazione di pannelli solari dove oggi ci sono coperture in amianto. È evidente poi che bisognerebbe mappare con attenzione eventuali presenze di amianto in immobili dove ci sono ospedali e scuole. Senza dimenticare, come ha opportunamente segnalato la Federazione Costruzioni della Cisl, la nostra Filca, che diverse ristrutturazioni legate al bonus 110% riguarderanno immobili molto vecchi. E anche in questi casi bisognerebbe controllare nel dettaglio la possibile presenza di amianto (o polveri di amianto)».

L'impegno in prima linea
Il segretario generale della Cisl Lazio dichiara quindi: «Di tutte queste tematiche si sta occupando Sara Autieri, responsabile nazionale Ambiente e Amianto della Cisl che è intervenuta nella riunione della Cisl Lazio presieduta e coordinata dalla collega Maria Veltri. Quello che francamente lascia senza parole è la mancanza di attenzione: purtroppo si può venire facilmente a contatto con queste sostanze pericolosissime. Un rischio per troppo tempo sottovalutato».

L'appello
Conclude Enrico Coppotelli: «Certamente è una materia impopolare, che non porta consensi. Ma in un momento storico nel quale non si fa altro che parlare di transizione ecologica, è impossibile fare finta che un simile problema non esista. Ci sono tecniche particolari che possono essere applicate: per esempio incapsulare questi materiali altamente nocivi. Una buona notizia è venuta da un'iniziativa del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha deliberato lo stanziamento di 10 milioni di euro per la bonifica di 111 immobili che ospitano istituti di scuola superiore.

È sicuramente un inizio che però deve proseguire, considerando il numero scuole che ci sono nella Capitale. Per non parlare dei numeri nelle altre province del Lazio. Il fatto è che c'è ancora troppo amianto in giro. La messa in sicurezza del territorio passa da un'operazione del genere. Occorrono sensibilizzazione e attenzione: il fatto che gli effetti possono manifestarsi dopo molti anni non può rappresentare un motivo per non tenere la guardia altissima. La Cisl del Lazio chiede un cambio di rotta rapido e senza tentennamenti. Si parla di salute. Non è possibile pensare di navigare a vista».