Oggi pomeriggio, alle 16, è convocata la Comunità del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. La riunione si terrà a Pescasseroli, nella sala del centro visite dell'ente. Sono stati convocati, oltre al presidente e al direttore del Pnalm, i componenti della Comunità del parco e avranno diritto a partecipare i sindaci dei comuni coinvolti.

Tra i punti in discussione c'è il secondo che riguarda la questione del Piano del parco e relative determinazioni. Una questione che ha fatto salire oltre i limiti di guardia la temperatura nei sette comuni laziali che hanno territori all'interno dell'area protetta. Nei giorni scorsi i sindaci e gli amministratori dei sette comuni della Valle di Comino si sono riuniti per decidere il da farsi e muoversi compatti anche perché, da quanto riferiscono alcuni di essi, la posta in gioco è il futuro dell'economia dei comuni che molto deve proprio ai loro territori, alle attività ricettive e turistiche e a quelle tradizionali come le silvo-pastorali; nel solo comune di Picinisco se ne contano una mezza dozzina e trascinano aziende, turismo, imprese e servizi, tanto che l'amministrazione guidata da Marco Scappaticci, per venire incontro alle numerose richieste di operatori del settore e dei turisti, ripete l'appuntamento "Pastorizia in festival" con l'edizione invernale che si svolgerà domenica prossima, 9 ottobre, dalle 9.30 a sera inoltrata.

Intanto sul tema Piano del parco torna il sindaco di Settefrati, Riccardo Frattaroli, che non si capacita della disinvoltura con la quale l'ente di Pescasseroli agisce «come se fosse un ente con potere di legiferare».
«Le leggi in materia di parchi le fa lo Stato o la Regione Lazio», dice commentando i fatti di questi giorni, figli di anni di proposte «divenute consuetudine e poi regolate», sottolinea Frattaroli riferendosi all'area contigua e al Piano del parco.
«Io mi rivolgo alla Regione Lazio per farle notare che Settefrati non intende più rimanere inerme davanti a quest'andazzo - afferma il sindaco - Tempo fa chiesi di poter uscire dal Parco nazionale, ma mi dissero che il territorio di Settefrati ne è incluso in virtù del regio decreto del gennaio 1923».