Vertenza Reno De Medici, primi segnali di dialogo. E di speranza. «Una riunione importante, non risolutiva. Ma fondamentale» affermano le sigle dopo oltre due ore di incontro in Prefettura.
Una unione di intenti per disegnare un percorso condiviso e strutturato. Con i sindacati - Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil - il prefetto Liguori, il Consorzio unico industriale, l'amministratore giudiziario e quello delegato della cartiera, accanto a un rappresentante della Regione. Tutti attorno a un tavolo per discutere di come salvare il territorio da un inquinamento senza precedenti ma anche di come pensare - al tempo stesso - al futuro di trecento famiglie. Quindi di una "larga fetta" di Cassinate.

La prima delle due riunioni in calendario per la giornata di ieri, quella in Prefettura, ha posto l'accento sugli aspetti preminenti della questione. Primo fra tutti, continuano i sindacati, su quello legato alla chiarezza necessaria per affrontare la situazione: su come stanno le cose, su cosa sia stato fatto e soprattutto su ciò che si intende fare. Un punto di partenza da cui non si poteva proprio prescindere. «L'azienda Reno De Medici ha portato un cronoprogramma (che poi verrà inviato alle parti, ndr). E da parte del commissario c'è piena disponibilità a dare un margine di tempo all'azienda - pur nel rispetto dei limiti e dell'imperante "no" alle deroghe - di iniziare a sistemare le cose» ha sottolineato Pasquale Legnante, segretario regionale della Fistel Cisl del Lazio.

Ora l'azienda, ferma da ben oltre un mese, dovrà fare una serie di riflessioni definitive rispetto a tutta una serie di attività da realizzare, con l'intento unanime di far ripartire l'attività. Ecco perché all'inizio della prossima settimana verrà convocato un nuovo incontro tra dirigenza e sindacati al completo.
In linea di massima, il primo grosso blocco di interventi dovrebbe essere eseguito dallo stabilimento entro dicembre e uno (più importante) nel mese di agosto. Ma l'auspicio è legato alla possibilità di far tornare in fabbrica gli operai entro (al massimo) due settimane. La data, dunque, non c'è. La linea di previsione, invece, sì.
«Il tavolo di ieri è stato un tavolo importante. Il confronto è stato chiaro e leale. Sono stati presi impegni che non possono essere messi in discussione» aggiungono le sigle poco dopo la riunione. «Siamo soddisfatti dell'esito dell'incontro perché ci sono stati degli intenti manifesti da parte di tutti per far sì che questa azienda possa ripartire. Ringraziamo il prefetto di Frosinine per la celerità con cui ci ha convocati e per la sensibilità dimostrata. Siamo fiduciosi che presto riusciremo a far ripartire lo stabilimento» ha affermato poi Legnante.

Operai in ascolto
Alle 16 di ieri seconda riunione. Questa volta fuori dai cancelli dello stabilimento di Villa Santa Lucia. I sindacati, compatti, hanno spiegato ai lavoratori (che sono a casa dallo scorso 23 agosto) chiaramente come stanno le cose. Hanno riferito del vertice in Prefettura, delle aperture da parte di tutti gli attori presenti, delle prospettive future. La data di una vera ripartenza non c'è. Ma l'impegno è innegabile. Un dettaglio di non poco conto è legato anche al fatto che i dipendenti della Reno De Medici restano in cassa integrazione ordinaria: il mancato passaggio - per ora - a quella straordinaria da parte dell'azienda fa ben sperare. Tutti i presenti hanno ascoltato senza manifestare grossi dubbi: la strada intrapresa è quella giusta. Ora il fattore tempo è decisivo.