Lui 44 anni, lei 23. In mezzo un destino atroce. Lui, un operaio che percorreva la Cassino-Sora con la sua auto per andare al lavoro in fabbrica, lei lungo lo stesso tratto, a piedi, dopo due accessi in ospedale in 48 ore, una giovane artista rumena da poco giunta in Italia. Fino a venerdì c'era solo la vittima, Diana Maria Zaharie, trovata morta sul ciglio della strada grazie a un automobilista che aveva subito chiamato i carabinieri per segnalare quel corpo. A terra frammenti di un'auto in fuga e nulla più.

Articolate e senza sosta le indagini dei militari della Compagnia Carabinieri di Cassino che hanno coinvolto anche il personale delle stazioni dipendenti per arrivare al 30 settembre quando hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto a carico di un quarantaquattrenne di Sant'Elia, L. S, difeso dall'avvocato Emilio Roncone e ritenuto responsabile della morte della ragazza che, all'alba del 12 settembre scorso, dopo essersi allontanata dall'ospedale Santa Scolastica, è stata investita lungo la strada statale 509, poco prima dello svincolo di Cassino e che, a seguito del violento impatto, è deceduta rendendo inutile ogni tentativo di soccorso. Lui ha continuato la sua corsa, senza prestare soccorso, senza prendere contezza della gravità dell'episodio, senza presentarsi i giorni successivi.

Le indagini
Complesse le indagini durate 18 giorni: sin da subito sono state indirizzate ai pendolari che quotidianamente percorrono la statale per raggiungere le fabbriche della zona che aprono i cancelli proprio alle prime luci dell'alba. Quei pezzi a terra, sull'asfalto che quella mattina ancora "ospitava" il corpo esanime della ragazza, sono stati fondamentali. Proprio i resti del veicolo repertati sul luogo hanno consentito di individuare il modello di auto, un'utilitaria italiana di colore scuro, e poi sono stati importanti anche i numerosi controlli incrociati delle informazioni raccolte e delle immagini delle telecamere lungo la statale. È stato questo il lavoro che ha portato gli uomini dell'Arma all'individuazione del conducente il quale, quando si è visto i carabinieri alla porta di casa, ha confessato l'accaduto. L'auto, a sua volta, aveva ancora chiari i segni dell'impatto, ed è stata sequestrata e messa a disposizione della Procura di Cassino. Intanto, è fissata per domani alle 9 l'udienza di convalida. Il lavoro dei carabinieri ha restituito tranquillità alla cittadinanza, turbata dall'accaduto, che ora può finalmente dare un nome al responsabile del decesso della giovane donna.