Con la giustizia era già nei guai fino al collo. Eppure continuava a spacciare crack. Così dagli arresti domiciliari è finito in carcere. Nel maggio scorso A. D. A., 53 anni, imprenditore di Castelliri, era stato fermato dai carabinieri per un controllo stradale a Montesarchio, in provincia di Benevento, mentre viaggiava su un'Alfa Romeo Mito insieme a una donna marchigiana di 36 anni. I militari, insospettiti dall'atteggiamento nervoso dei due, avevano perquisito l'auto.

Il sedile posteriore era stato modificato con un'apertura centrale cucita ad arte; all'interno c'era una busta di cellophane con oltre un chilo di cocaina. E nell'abitacolo della vettura, intestata a un prestanome, i carabinieri hanno trovato anche più di mille euro in contanti. Per entrambi era scattato l'arresto. Dopo il riesame, per il cinquantatreenne era stato disposto il regime dei domiciliari nella sua abitazione di Castelliri. Da quel momento, i carabinieri di Isola del Liri e i loro colleghi dell'aliquota radiomobile di Sora hanno controllato quotidianamente che rispettasse il divieto di uscire di casa.

Proprio durante uno di questi controlli una pattuglia della Radiomobile ha notato delle auto parcheggiate vicino all'abitazione dell'uomo. Risultavano in uso a persone già denunciate. I militari hanno così deciso di entrare in casa. L'uomo ha dichiarato di essere solo, invece in una stanza c'erano altri due uomini, entrambi pregiudicati, uno di 46 anni di Isola del Liri e uno di 33 di Castelliri. Da una prima verifica sono emerse tracce di stupefacente. Poi, nascosti in più punti della casa, sono stati rinvenuti bilancini di precisione, cellophane già ritagliato per il confezionamento delle dosi, due involucri con circa 6 grammi di crack, circa tremila euro in banconote di diverso taglio e dei fogli sui quali l'uomo annotava gli ordini e le forniture fatte ai propri clienti, su cui i carabinieri di via Barea stanno tutt'ora indagando.

Soldi, droga e materiale sono stati sequestrati. Da qui la denuncia a carico dei tre e la richiesta al Gip di aggravamento della misura nei confronti del cinquantatreenne. Richiesta accolta. Così l'uomo è stato prelevato dai carabinieri del Nor e rinchiuso nel carcere di Cassino in attesa del processo.