Di tutto si parla fuorché di Cassino Plant. Non che si navighi in cattive acque, anzi, ma Stellantis si muove ovunque - nel bene e nel male - ma del sito produttivo non si hanno notizia prospettiche. I passi da gigante a livello globale hanno permesso alla multinazionale di creare, addirittura e di recente, un network per collaborare con ricercatori, scienziati e ingegneri di tutto il mondo in una delle più grandi reti di innovazione cooperativa per accelerare lo sviluppo e l'adozione di tecnologie all'avanguardia. Lo scopo è aiutare l'azienda a raggiungere gli obiettivi del piano Dare Forward 2030.
Di recente Tavares in persona, a Torino, ha annunciato grosse novità: dopo la gigactory di Termoli e la piattaforma Medium a Melfi, pronti per gli interventi a Mirafiori che diventerà entro il 2023 l'hub dell'economia circolare del gruppo con progetti per la rigenerazione di componenti, il ricondizionamento e lo smantellamento di veicoli. Un investimento enorme con impiego di 550 persone. Intanto, ieri, la stessa multinazionale ha messo in allarme i sindacati per lo stop alla produzione di motori per auto alla Vm di Cento dove sono impiegati circa 300 dei 700 operai del sito.
Mentre «sulla produzione di motori industriali e marini e ci sarebbe la possibilità di realizzare opportunità di sviluppo in termini di ibridizzazione, elettrificazione e conversione all'idrogeno, creando una specifica unità produttiva Industrial e Marine». Dunque, l'allarme delle sigle è servito! Tutte insieme chiedono la definizione di un piano industriale preciso e di prospettiva per lo stabilimento Vm, che garantisca continuità occupazionale. Stellantis sarebbe disponibile a gestire gli addetti in esubero con ricollocazione nello stabilimento Maserati di Modena dove - ecco l'altra novità - ha in programma investimenti per un nuovo reparto di verniciatura.
E Cassino Plant? Mai una parola sulle prospettive di sviluppo della fabbrica mentre il pianeta Stellantis continua a muoversi nell'universo dell'automotive. Ora nel Cassinate si deve pensare solo produrre. E soprattutto si devono posizionare sui piazzali almeno 200 Grecale al giorno per riempire i concessionari di tutto il pianeta. Sempre meno i giorni di fermo produttivo - almeno questo - mentre iniziano a scaldarsi le linee per le nuove versioni di Giulia e Stelvio in arrivo per novembre. Pronta anche la linea per il Grecale full eletric in uscita ai primi del 2023. Ma nessun piano industriale locale è stato ancora svelato.