Due riunioni e una speranza: i lavoratori della Reno De Medici restano ancora in attesa. La partita è aperta e ora la palla è nelle mani dell'azienda che già nelle prossime ore potrebbe decidere se e come muoversi. L'attenzione resta altissima. Una giornata intensa per i lavoratori dello stabilimento di Villa Santa Lucia del gruppo leader nella produzione del cartoncino riciclato in Italia, secondo in Europa.

L'atteso incontro tra le sigle sindacali - Fistel Cisl rappresentata da Pasquale Legnante, Patrizia Fieri della Slc Cigl, Enzo Valente della Ugl e Leonello Terrinoni della Uilcom Uil - e l'amministratore giudiziario ha prodotto un primo risultato: ha fatto prospettare la possibilità di istituire a breve un tavolo tecnico. Durante la riunione a porte chiuse nella sede del depuratore dopo l'analisi sugli interventi eseguiti e sulla situazione attuale sarebbe stato fatto intravedere uno spiraglio, spiegano i sindacati, ma con un "veto" assoluto: quello sulle deroghe.

La Reno De Medici la scorsa settimana aveva convocato le sigle sindacali per comunicare insieme all'ok alla riapertura dell'impianto (fermo per i lavori necessari disposti dalla procura) l'impossibilità di far ricorso alle deroghe previste dagli accordi commerciali sulle percentuali da rispettare in relazione agli sversamenti. Quindi il sit-in dei lavoratori fuori dai cancelli e all'esterno del Cosilam. Con la programmazione delle riunioni di ieri.

La chiave: il cronoprogramma
Il nodo ora è tutto nel cronoprogramma che l'azienda sarebbe chiamata a presentare. Poi si potrà ripartire, ma senza far ricorso alle deroghe. Passaggi netti, chiariti nella seconda parte della giornata a operai e dirigenza. I sindacati, infatti, dopo l'incontro al depuratore si sono trasferiti ancora nel piazzale dello stabilimento con gli operai. Che hanno espresso preoccupazione. I dipendenti sanno che la situazione appare più complessa di quella di due anni fa. E che più lo stallo resta, più il rischio aumenta. Oltre alle penalizzazioni della cassa integrazione. Alcune delle sigle lunedì avevano puntato i fari sulla possibilità di concedere un «periodo di transizione» durante il quale ci fosse in sostanza una minima tolleranza. Al momento, però, tutto sembra legato alla sottoscrizione da parte dell'azienda di un esaustivo cronoprogramma. Senza questo passaggio chiave nessuna altra ipotesi appare plausibile. Nel cronoprogramma, ovviamente, pure un piano preciso sugli investimenti. Un progetto strutturato da mettere sul tavolo per essere discusso a più mani, che contempli salvaguradia dell'ambiente e dei posti di lavoro. «Ci impegneremo al massimo ma vogliamo la disponibilità anche degli altri soggetti. Ieri abbiamo incassato una disponibilità, ora speriamo che la Reno De Medici faccia la stessa cosa» ha dichiarato Legnante della Fistel Cisl. La partita resta aperta.