Leggera battuta di arresto nella crescita dei casi Covid in provincia di Frosinone. Il bollettino quotidiano, emesso ieri, dall'Azienda sanitaria di Frosinone, infatti, parla di 205 nuovi casi positivi (su 1.193 tamponi effettuati) a fronte dei 305 della rilevazione precedente; quasi cento in meno anche i nuovi negativizzati che sono passati da 405 a 302; i ricoverati in ospedale sono 24 e, per fortuna, non si è registrato alcun decesso.

Il primato di giornata dei casi è andato al capoluogo con 15 nuovi positivi; a seguire Monte San Giovanni Campano 13, Anagni 11, Cassino, Veroli 10, BovilleErnica, Ceccano e Sora 9, Ceprano e Ferentino 8, Ripi e Trivigliano 6, Amaseno, Arce e Arpino 5, Alatri, Aquino, Ausonia, Castelliri, Pignataro Interamna, Pofi e Strangolagalli 4, Castro dei Volsci, Piedimonte San Germano e San Biagio Saracinisco 3, Alvito, Atina, Broccostella, Fiuggi, Fontana Liri, Paliano, Patrica, Pontecorvo, Roccasecca, San Donato Val di Comino, Sant'Elia Fiumerapido 2, Acuto, Arnara, Cervaro, Esperia, Falvaterra, Morolo, Pastena, Rocca d'Arce, San Giorgio a Liri, Serrone, Supino, Torrice, Vallecorsa, Vallerotonda, Vico nel Lazio, Villa Latina e Villa Santa Lucia 1.

Sono stati 1.819 i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati nel Lazio. A comunicarlo è stata la Regione Lazio, con il consueto bollettino giornaliero diffuso dall'assessorato alla Sanità. Sono stati elaborati un totale di 14.822 tamponi, tra questi 3.063 sono molecolari, mentre 11.759 sono antigenici. Tre sono le persone decedute a causa delle complicazioni derivanti dalla covid-19, mentre oltre 3.000 (precisamente 3.247) sono le persone guarite dal virus. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 12,2%. Nella città di Roma i positivi sono 834, nelle province 581. Le persone ricoverate nei reparti di terapia ordinaria sono 347, con sei pazienti dimessi nelle ultime 24 ore. In terapia intensiva sono ricoverate invece 27 persone in condizioni più gravi e che per questo necessitano di supporto respiratorio.

Lo studio
La deprivazione socioeconomica ha avuto un ruolo chiave nella diffusione locale delle infezioni da Sars-CoV-2, in particolare durante le fasi "arancione" delle restrizioni. Pubblicato sulla rivista internazionale "International Journal of Environmental Research and Public Health" uno studio condotto dal prof. Nicola Bartolomeo, del gruppo di Statistica Medica del Dipartimento Interdisciplinare di Medicina dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, sulla possibile associazione spaziale e temporale tra deprivazione socioeconomica e incidenza del Covid-19 nei comuni della regione Puglia, am che ben potrebbe adattarsi ad altre zone del Paese. Nello studio condotto dal professor Nicola Bartolomeo, insieme al dottor Giotta ed al professor Trerotoli, con la collaborazione del professor Tafuri, sono stati correlati i tassi di incidenza delle infezioni da Sars-CoV-2 registrati nei comuni pugliesi da marzo 2020 fino a dicembre 2021 con gli Indici di Deprivazione socioeconomica , focalizzando l'attenzione sull'effetto combinato della stagione e delle misure restrittive imposte durante la Pandemia. I risultati mostrano come i tassi di incidenza siano stati significativamente più elevati nelle aree della regione maggiormente deprivate, in particolare nelle stagioni fredde e durante le fasi delle restrizioni di sanità pubblica definite "soft lockdown", ovvero, quando i luoghi di aggregazione sociale avevano livelli differenti di restrizioni con un più basso livello di controllo da parte delle autorità. Durante queste fasi era richiesta una maggiore attenzione nei comportamenti preventivi individuali insieme ad una adeguata areazione degli spazi chiusi. Fattori che, ipotizzano gli autori, essendo meno presenti nelle aree deprivate hanno causato più alti tassi di incidenza. Attraverso le mappe costruite dal team di ricerca si vede anche come, d'estate, i casi di Covid siano stati più frequenti nelle aree meno deprivate, coincidenti con le località turistiche. Con la fine delle restrizioni pandemiche e soprattutto con l'avvento della variante Omicron, molto più contagiosa delle precedenti varianti, l'effetto della deprivazione socioeconomica sui tassi comunali di incidenza diviene molto più blanda.