Frana di San Michele, giovedì la fine dello spostamento delle linee del gas e a partire da lunedì i lavori stabiliti dal cronoprogramma: ok alla maxi palificata. Lo spostamento delle linee elettriche prima, ora quelle del gas: interventi propedeutici e necessari per poter entrare nel vivo. La consegna dei lavori c'è stata da tempo e mentre vengono eseguiti quelli necessari prima a bonificare l'area dalla presenza di possibili ordigni bellici inesplosi e poi tutto l'intervento sui servizi elettrici e del gas, si continua anche nel costante monitoraggio del movimento franoso.

Sopralluoghi costanti per poter capire lo stato di tenuta del costone e valutare i piccoli accorgimenti da applicare: nessun allarmismo, dunque, ma la natura dei terreni in tutto il versante è simile e occorre tenere gli occhi aperti. Nell'area in questione al momento - come spiegato già dai tecnici - non risultano pericoli per i residenti ma non bisogna abbassare la guardia: centimetro dopo centimetro è tutto sotto controllo. Sistemata la questione della bonifica e quella dei sottoservizi (Enel, Acea, telefonia) si entra nel vivo. A partire dalla prossima settimana. Di fronte alle comprensibili preoccupazioni dei residenti per le loro abitazioni proprio il sindaco Salera - durante un incontro a cui avevano preso parte l'assessore ai Lavori pubblici, Francesco Carlino oltre ad altri consiglieri comunali tra i quali Riccardo Consales con delega all'ambiente - li aveva rassicurati. Aveva spiegato come il problema risalirebbe almeno a una decina di anni fa, sottolineando come solo adesso si sta intervenendo grazie all'intercettazione di «un finanziamento di un milione di euro, nell'ambito delle risorse destinate alle zone franose del territorio nazionale».

Ora, terminata questa prima parte fondamentale, si interverrà per il ripristino delle infrastrutture stradali mediante la realizzazione di una palificata sulla banchina di valle di via San Michele, in modo da raggiungere la stabilizzazione della porzione di area in frana; la ricostruzione e risanamento della viabilità interessata dal dissesto. Verranno realizzati pali che andranno a una profondità di 30 metri. L'obiettivo è di riaprire la strada e di mettere in sicurezza il versante e tutte le infrastrutture in tempi brevi.